«Troppe ore extra: ho detto basta» parla una dipendente del Monkey
Le polemiche dopo l’annuncio sulla ricerca di camerieri non sardi. Il gestore in un video: «Ragazzi pagati bene e orari giusti»
Sassari «Altro che poca voglia di lavorare, vi racconto perché mi sono licenziata dal Monkey». Due giorni dopo l’annuncio di lavoro alla ricerca di camerieri “non residenti in Sardegna”, non si ferma l’ondata di polemiche che ha travolto il Monkey, locale estivo del lungomare di Porto Torres, e uno dei suoi gestori, l’imprenditore Marco Corda. Il locale che si affaccia sulla rotonda sul mare dello Scoglio Lungo resta nell’occhio del ciclone, anche perché le lamentele degli imprenditori sule difficoltà a trovare stagionali e le proteste dei lavoratori contro paghe basse e orari insostenibili sono fra gli argomenti più caldi del discorso pubblico estivo. Da un lato c’è chi parla di giovani viziati, dall’altro chi dice che i ragazzi e le ragazze non vogliono più prestare il fianco agli sfruttatori. E c’è anche chi, fra gli ex dipendenti del locale, non ci sta e replica alle frasi, poi cancellate, rivolte in un commento Facebook da Corda ai giovani portotorresi e sassaresi, accusati di aver poca voglia di lavorare e di essere inaffidabili, perché viziati dai genitori.
«Quando ho letto quelle parole, mi sono infuriata – racconta una ex dipendente del locale, che ha chiesto di restare anonima -. Sapete perché chi se ne è andato da quel locale lo ha fatto? Perché si lavorava due, tre, anche quattro ore in più rispetto al turno, ma poi gli straordinari non venivano pagati. E questo accadeva ogni giorno». E il caso della donna non è isolato: «Io ho resistito due mesi, poi mi sono licenziata nonostante il contratto di tutti scadesse al 30 settembre. In quello stesso periodo sono andate via tredici persone: qualcosa vorrà pur dire, no?». Ecco, quindi, quali sarebbero le vere motivazioni della difficoltà a trovare personale, secondo la testimonianza dell’ex dipendente: «Non è vero che la gente non ha voglia di lavorare, semplicemente non vuole farlo con retribuzioni basse, ritmi insostenibili e in un ambiente pesante». Ancora una volta l’imprenditore ha scelto di non rispondere alla Nuova, anche riguardo le affermazioni della ex dipendente. Ha però pubblicato sui suoi canali social un video di undici minuti dove parla anche delle condizioni di lavoro all’interno del locale. «Al momento ho 14 dipendenti, stanno tutti bene: io non ho ragazzi che si lamentano delle paghe o che non vogliono venire a lavorare» dice ad un tratto. Per poi aggiungere: «Non abbiamo mai detto che non troviamo personale, infatti tutti i commenti che sono stati riportati sotto i vari post, sul pagarli di più, fargli fare le ore giuste, non sono un problema che ci riguarda. Perché da noi sono tutti pagati bene, stanno bene, non si devono lamentare». Poi la correzione: «Cioè, non si lamentano»