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Sicurezza

«Non c’è tempo, servono rinforzi contro la criminalità organizzata»

di Nicola Nieddu
«Non c’è tempo, servono rinforzi contro la criminalità organizzata»

L’appello del sindacato della polizia Siap al ministero degli Interni

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Alghero. «Criminalità organizzata sempre più presente, servono risposte immediate». A dirlo è il Siap, il Sindacato italiano appartenenti polizia che lancia un nuovo, accorato appello alle istituzioni centrali per il rafforzamento urgente degli organici delle forze dell’ordine in Sardegna, con particolare riferimento al territorio di Alghero. Una richiesta che si fa ancora più pressante alla luce delle recenti dichiarazioni del Procuratore Generale di Cagliari, Luigi Patronaggio. «La Riviera del Corallo non è un caso isolato – ha detto – tutta l’isola è nel mirino delle organizzazioni criminali. I tentacoli della mafia hanno stretto Alghero, con investimenti nei lidi e nei ristoranti». Fatto che ha sollevato forte preoccupazione tra le istituzioni locali e i sindacati di polizia.

Secondo il Siap, le recenti indagini e segnalazioni indicano una pericolosa infiltrazione mafiosa nei settori chiave dell’economia turistica, in particolare ristorazione, stabilimenti balneari e gelaterie, dove si registrerebbero tentativi di investimento da parte di consorterie criminali di matrice pugliese, calabrese, campana e straniera. Il sindacato denuncia una cronica carenza di personale nelle forze di polizia sull’isola e critica apertamente il ministero dell’Interno per l’assenza di un piano strutturato di potenziamento degli organici. «Nonostante i nostri costanti appelli, il ministero dell’Interno ha dimenticato la Sardegna. La criminalità si radica, mentre gli organici restano fermi. È una situazione non più sostenibile».

L’ultimo tentativo di assalto a un portavalori sulla SS 387, avvenuto nei giorni scorsi a Sant’Andrea Frius, è, secondo il sindacato, «l’ennesima conferma della vulnerabilità dell’apparato di sicurezza», già da tempo giudicato insufficiente per rispondere alle esigenze di ordine pubblico, controllo del territorio e prevenzione. Il Siap sottolinea che la Sardegna non è più estranea alle dinamiche della criminalità organizzata, ma ne è anzi sempre più obiettivo privilegiato, proprio in virtù della sua economia turistica, della presenza di capitali non tracciabili e della vulnerabilità del tessuto imprenditoriale. «Le mafie non cercano più solo il controllo militare dei territori, ma puntano a infiltrarsi nell’economia legale. In Sardegna trovano terreno fertile: meno controllo, meno risorse, meno attenzione politica. Così si apre la strada a fenomeni difficili da estirpare», si legge nella nota del sindacato.

Alla luce di questo scenario, il Siap formula richieste chiare, a partire da un piano straordinario di rafforzamento degli organici in Sardegna, a partire da dicembre, con un incremento stabile del personale nelle Questure, Scuole di Polizia (Caip Abbasanta) e reparti speciali. Ma anche un monitoraggio costante e trasparente degli investimenti privati nei settori economici a rischio di infiltrazione mafiosa, il coinvolgimento delle rappresentanze sindacali nei tavoli istituzionali di sicurezza territoriale e un cambio di passo nelle relazioni con il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, con un ascolto reale delle esigenze operative espresse dal territorio. «Non c’è più tempo per le analisi – conclude – la sicurezza dei cittadini sardi e la tenuta del tessuto sociale sono in pericolo. Pretendiamo rispetto per chi ogni giorno indossa la divisa e garantisce la legalità».

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