La Nuova Sardegna

Sassari

Il racconto

La storia di Rossella Boette: «Pensavo che la mia vita fosse finita ma ho capito come potevo rinascere»

di Paolo Ardovino
La storia di Rossella Boette: «Pensavo che la mia vita fosse finita ma ho capito come potevo rinascere»

La giovane di Ossi ha perso la vista a 18 anni, oggi pratica danza sportiva e studia

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Sassari In buona sostanza o le chiedono come faccia a vivere («come fai a mangiare? E a farti la doccia? A usare il telefono?») o la definiscono direttamente «un’eroina». Rossella Boette ha 26 anni, è cieca da quando ne aveva 18, e ogni giorno semmai cerca di abbattere mattone dopo mattone il muro degli stereotipi sulla sua disabilità fisica. «Semplice: ho imparato a fare quello che facevo prima, ma in modo diverso. Non siamo nel mondo Marvel». Quando ricorda i primi tentativi, ride: «Ho provato prima col bastone, ma non mi sentivo a mio agio, con Lumy (il cane che l'accompagna sempre, ndr) va molto meglio, impara le strade, le strisce pedonali, mi indica panchine, scale, e trova i posti liberi sugli autobus. All'inizio non so quante volte ho messo le mani in faccia alle persone per capire se il posto fosse vuoto o no».

(Il servizio completo sul giornale di lunedì 5 ottobre in edicola o in edizione digitale cliccando QUI)

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