Il sogno di sicurezza di Angelo, morto sul lavoro, rivive tra i banchi delle scuole
Angelo Serra perse la vita nel 2018 in un incidente avvenuto a Olbia. La moglie Tiziana Manchia ha creato un’associazione che si rivolge agli studenti
Sassari Angelo vive nei gesti di chi sceglie di proteggere la vita degli altri. A sette anni dalla tragica scomparsa di Angelo Serra - nulvese che oggi avrebbe 53 anni - il suo ricordo diventa un percorso di crescita concreto per tanti studenti, non solo del suo paese.
Quest’anno il progetto che porta il suo nome sbarcherà infatti negli istituti superiori di Sassari con un programma molto articolato e finanziato dalla Regione, assessorato Pubblica Istruzione, con 30 mila euro. Prende così il via “A scuola… al sicuro”, promosso dall’associazione “Aesse - al sicuro”, per educare i giovani alla sicurezza e alla prevenzione, con il plauso dell’Inail che già lo scorso anno aveva patrocinato la cerimonia conclusiva. La “Borsa di studio Angelo Serra”, voluta da Tiziana Manchia, moglie di Angelo Serra, trasforma la memoria di Angelo, vittima di un incidente sul lavoro il 17 luglio 2018, in un percorso educativo per diffondere la cultura della sicurezza in tutti gli ambiti della vita quotidiana.
Angelo, era nato a Nulvi l’8 ottobre 1972, era conosciuto per la sua serietà e passione per il lavoro nell’edilizia e per la sua grande passione per il calcio. Tifoso della Juventus e del Monte Alma, era un terzino sinistro veloce e raffinato, prima con la Don Bosco Nulvi e poi con l’Anglona. Nel 2004 aveva sposato Tiziana Manchia, con cui condivideva progetti, impegno e amore per la comunità.
«Ricordarlo significa guardare avanti – afferma Tiziana Manchia – costruendo un futuro più consapevole e sicuro per i nostri ragazzi. Con questo progetto vogliamo trasformare il dolore in un messaggio positivo: la sicurezza non è solo un dovere, ma un modo di prendersi cura di sé e degli altri». Il finanziamento regionale permette di strutturare un percorso formativo che coinvolgerà oltre 500 studenti delle classi terze di quattro istituti superiori di Sassari: l’Istituto Tecnico Industriale “G.M. Angioy”, il Liceo Scientifico “Giovanni Spano”, l’Istituto Tecnico Agrario, e l’Istituto Professionale “Nicolò Pellegrini”.
Docenti formatori incaricati dall’associazione terranno lezioni dedicate alla sicurezza sul lavoro e alla prevenzione dei rischi, insegnando ai ragazzi che la prevenzione è il primo e più efficace strumento di tutela. Al termine del percorso sarà bandito un concorso per l’assegnazione di borse di studio per un totale di 8 mila euro agli studenti più meritevoli. Parallelamente, anche le scuole primarie e secondarie di primo grado di Nulvi partecipano a una versione locale del progetto, già avviata, con l’assegnazione di ulteriori 2.500 euro in borse di studio.
La scadenza per partecipare al bando per gli studenti di Nulvi è fissata al 14 novembre. Anche qui l’Inail conferma il proprio interesse alla presidente Tiziana Manchia che ha avviato la richiesta di patrocinio all’iniziativa di prevenzione e sicurezza sul lavoro.
«Il progetto non è solo un concorso o delle borse di studio – sottolinea Manchia – ma un vero percorso educativo che accompagna i ragazzi a comprendere il valore della vita, della prevenzione e del rispetto delle regole. Vogliamo che imparino a fare scelte consapevoli, perché ogni piccolo gesto può salvare una vita». Già lo scorso anno, la giornata di premiazione dei lavori degli studenti delle scuole di Nulvi aveva mostrato l’impatto del progetto.
Gli studenti erano stati chiamati a riflettere sul tema “Vita in sicurezza”, presentando disegni e brevi racconti capaci di richiamare l’attenzione sul concetto di sicurezza in maniera incisiva. La cerimonia conclusiva aveva visto la partecipazione di esperti, insegnanti e giornalisti, con interventi come quello di Luisella Pili, funzionario socioeducativo dell’Inail di Sassari, che aveva illustrato le attività dell’istituto per la prevenzione e la sicurezza sul lavoro. «Grazie al sostegno della Regione possiamo ricordare Angelo, raggiungendo sempre più giovani e rafforzare la cultura della sicurezza, che è la base di una società civile e