La Nuova Sardegna

Sassari

Politica e Urbanistica

Centro commerciale a Luna e Sole, tutti i dettagli del maxi progetto

di Davide Pinna
Sassari Luna e Sole la simulazione del centro Commerciale nell'area di proprietà di un ordine religioso
Sassari Luna e Sole la simulazione del centro Commerciale nell'area di proprietà di un ordine religioso

Il Comune deve pronunciarsi entro 60 giorni sulla realizzazione del grande complesso edilizio

4 MINUTI DI LETTURA





Sassari Il Comune deve pronunciarsi entro 60 giorni sul progetto per la realizzazione di un grande complesso edilizio – con supermercato, strutture ricettive e appartamenti – all’incrocio fra via Luna e Sole e via degli Astronauti. Lo hanno stabilito i giudici del Tribunale amministrativo regionale, accogliendo il ricorso della cagliaritana Maspa contro il “silenzio” di Palazzo Ducale. Non una vittoria, ma forse un gol decisivo per l’impresa del Sud Sardegna, che arriva a pochi minuti dal termine di una partita cominciata nel 2020 e che ha infiammato la polemica politica cittadina in diverse occasioni.

Perché il progetto a molti residenti di Luna e Sole non piace e anche diversi comitati – i cui componenti in molti casi hanno sostenuto il centrosinistra alle ultime elezioni – si sono schierati contro. D’altra parte, pure in consiglio comunale c’è chi proprio non vorrebbe votarlo quel piano attuativo. Il problema è che l’assemblea civica è chiamata a due votazioni e la prima approvazione risale ormai a più di due anni fa, a luglio del 2023. Ma per la legge, l’approvazione definitiva deve arrivare entro 12 mesi.

Proprio questa era la contestazione mossa dall’avvocato della Maspa Enrico Salone, accolta in pieno dal collegio composto da Tito Aru (presidente), Andrea Gana (estensore) e Silvio Esposito. A niente sono servite le argomentazioni di Palazzo Ducale, rappresentato dagli avvocati Marco Russo, Simonetta Pagliazzo, Maria Ida Rinaldi e Alberto Sechi. Il piano attuativo presentato da Maspa riguarda un terreno di proprietà delle suore della Congregazione Pie Sorelle Educatrici di San Giovanni Evangelista: la compravendita fra le religiose e la ditta si perfezionerà solo in caso di via libera al piano.

Prevede due palazzine, una di sei piani e l’altra di cinque. La prima destinata a ospitare residenze, uffici, studi professionali ed esercizi commerciali; la seconda strutture ricettive extra-alberghiere. Al piano terra della prima, invece, dovrebbe aprire le porte un grande supermercato. Su 12mila metri quadri, 5mila saranno destinati a verde e sorgerà anche un piccolo parcheggio pubblico. Una prima versione del progetto, presentata nel 2020, era stata respinta per le troppe deroghe al Puc e per le perplessità manifestate da molti consiglieri comunali.

Ma a luglio 2023, con i voti della sola maggioranza civica, era arrivato il primo sì al nuovo progetto, realizzato seguendo per filo e per segno i dettami del piano urbanistico, nel corso di una seduta ad alta tensione politica.

L’assessora Proprio il sostanziale rispetto delle regole del Puc limita di parecchio lo spazio di manovra politico del centrosinistra che ora dovrà trovare un modo per chiudere la partita limitando le perdite. «Rispettiamo, come è doveroso, la decisione del Tar – commenta l’assessora dell’Urbanistica Maria Francesca Fantato -. Si sarebbe potuto avviare un dialogo proficuo e arrivare a una soluzione soddisfacente per gli investitori e per la comunità, ma ci siamo dovuti difendere in tribunale e non possiamo che prendere atto di scelte fatte in passato. Di certo questo provvedimento non limita e non svilisce il nostro impegno e la nostra determinazione a lavorare per tutelare il quartiere da un intervento che non tenga conto dei suoi bisogni, a iniziare dall’esigenza di aree verdi e di parcheggi» aggiunge Fantato.

Che rivolge una nota polemica ai predecessori: «Abbiamo ereditato una situazione complessa: gli amministratori di allora, dopo aver approvato a luglio 2023 il piano attuativo, hanno avuto a disposizione 10 mesi ma non hanno assunto la decisione, lasciando la procedura in sospeso». Nel frattempo non sono mancate le trattative, con l’obiettivo di ridurre le cubature e l’impatto del supermercato – considerati i punti più critici dai contrari al progetto – e di aumentare i metri quadri destinati a parcheggio e a verde: «Abbiamo fatto le nostre valutazioni e abbiamo provato a esplorare soluzioni diverse, che tenessero conto di come il quartiere si è modificato negli ultimi anni ma senza trascurare i diritti e gli interessi dei soggetti proponenti. Tuttavia, ogni tentativo di confronto è andato a vuoto e la Maspa ha ritenuto di rivolgersi al Tar, lamentando l’inerzia del Comune».

La partita finirà con l’approvazione definitiva del piano attuativo? Probabile, ma non è detto. «La sentenza ci obbliga a concludere la procedura – rileva l’assessora – ora ci confronteremo con la struttura tecnica e con l’avvocatura civica per concordare i successivi passi. Naturalmente, in caso di adozione definitiva, presteremo massima attenzione alla realizzazione dell’area verde e dei parcheggi a vantaggio del quartiere, che rispondono a un bisogno sentito e diffuso nella cittadinanza e agli obiettivi che questa amministrazione si è data».

Primo piano
Serie C

Guidonia-Torres 0-0, primo tempo con poche emozioni – LA DIRETTA

di Carolina Bastiani
Le nostre iniziative