La Nuova Sardegna

Sassari

L’intervista

Cossu: «Porto e Asinara le priorità, ripartiamo da giovani e cultura»

di Gavino Masia
Cossu: «Porto e Asinara le priorità, ripartiamo da giovani e cultura»

Continua il dibattito con l’intervento degli ex sindaci: parla il primo cittadino dal ’97 al 2001

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Porto Torres Nella seconda puntata sugli ex sindaci di Porto Torres degli ultimi quarant’anni, interviene l’ex primo cittadino che ha ricoperto più incarichi istituzionali negli enti strumentali e non solo. Eugenio Cossu, 79 anni, è stato sindaco dal 1997 al 2001 e nella sua lunga carriera politica ha rivestito anche le cariche di consigliere e assessore provinciale. L’esperienza in Comune è durata il tempo di una legislatura, perché nel frattempo era stato nominato primo presidente del Parco dell’Asinara. Nel percorso che porta alle elezioni amministrate del 2026, l’ex sindaco descrive come vede la città oggi e come invece la vedrebbe nelle sue risorse più importanti. Cominciando dallo scalo marittimo, considerando che uno dei suoi primi incarichi è stato tanti anni fa quello di direttore della compagnia portuale. «Se oggi tutte le opere portuali fossero già concluse così come prevedevano i progetti presentati nelle sedi istituzionali – cioè con i fondali giusti grazie al dragaggio e i piazzali alle spalle delle banchine già operativi – probabilmente il nostro porto si potrebbe rilanciare, non solo per il traffico passeggeri ma anche per il trasporto merci», precisa Cossu. «La posizione baricentrica dello scalo – aggiunge - mette inoltre in evidenza le grandi potenzialità del porto, che però non vengono sfruttate a dovere. Bisogna quindi completare tutte le opere previste per poter programmare la vera rinascita dello scalo portuale».

Sull’Asinara, invece: «Per fortuna all’interno dell’Ente Parco ci sono uffici e un direttore che funzionano, però non mi sembra che in questo momento l’Asinara abbia l’attenzione che dovrebbe avere da parte della Regione e dello Stato. Io sono stato il primo presidente del Parco, ma l’unico di Porto Torres che ha rivestito questo incarico per governare il 52% del territorio comunale. Non ho niente contro i presidenti del Parco che hanno poi rivestito questo incarico e neanche contro l’attuale presidente che è stato nominato dal Ministero, ma non trovo normale che non si sia individuata una personalità di Porto Torres per ricoprire questo ruolo. L’Asinara potrebbe avere una vita meravigliosa, ma lo Stato e la Regione devono intervenire sugli immobili da ristrutturare e renderli agibili». Sull’industria l’ex sindaco ricorda che la grande area della Marinella era la più importante della Sardegna, per occupati e produzioni. «Oggi è invece totalmente abbandonata, con strutture pericolanti che devono essere abbattute per lasciare nuovo spazio ad altre attività di sviluppo. Legare l’industria ai due scali marittimi è importante, ma bisogna ripulire per bene quelle aree, riqualificandole e mettendole a disposizione degli investitori italiani a anche di altre nazionalità».

Poi la fascia costiera: «E’ necessario intervenire quanto prima per consolidare la parte rocciosa sotto la chiesetta di Balai vicino e nel resto del litorale costiero fino al confini del territorio comunale. Alle spalle del lungomare bisognerebbe cercare dei terreni dove poter costruire dei villaggi turistici, per esempio, senza compromettere la costa. Il turismo ha bisogno di strutture ricettive per poter decollare». Spazio alla cultura: «Avevo 15 anni quando insieme a Rodolfo Cermelli e Peppino Bazzoni creammo il centro culturale turritano, con organizzazione di conferenze nella sala interna del bar del porto e alla presenza di parlamentari, assessori e consiglieri regionali. Oggi non c’è più alcuna iniziativa che coinvolge i giovani, quelli di 16-17 anni per esempio, e l’assessorato comunale alla Cultura dovrebbe occuparsi di queste cose, non solo organizzare serata musicali importanti. A Porto Torres negli anni ’60 e ’70, dopo l’arrivo del petrolchimico, si era scatenata la cultura con la “C” maiuscola. Ed è stato un momento formativo molto alto, grazie alla presenza di alcuni personaggi». Infine i giovani, per i quali cui va programmata una rinascita culturale: «In questi anni l’amministrazione comunale ha realizzato cose molto positive in tema di opere pubbliche, ma quello che mi preoccupa è che ci si deve occupare anche dei giovani per cercare di avvicinarli alla politica attiva. Le prossime elezioni sono l’occasione per mettere in lista giovani preparati, individuate tra le persone che si vogliono occupare della città».

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