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Sanità

Sassari, indagato per peculato il primario di Urologia: l’inchiesta della Procura partita da un esposto, le accuse, le perquisizioni

di Nadia Cossu

	Il responsabile del reparto di Urologia Massimo Madonia in sala operatoria davanti al robot Da Vinci
Il responsabile del reparto di Urologia Massimo Madonia in sala operatoria davanti al robot Da Vinci

L’ipotesi è che il noto professionista Massimo Madonia facesse visite a pagamento a prezzi ribassati nella clinica pubblica facendo saltare ai pazienti le liste d’attesa

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Sassari Visite a pagamento nel suo ambulatorio medico all'interno della clinica pubblica a “prezzi ribassati” qualora i pazienti avessero rinunciato alla fattura. Un modus operandi, quello contestato dalla Procura di Sassari al primario della clinica urologica dell’Aou, Massimo Madonia, che gli è valso l’iscrizione nel registro degli indagati con l’ipotesi di reato di peculato. Una prassi attraverso la quale gli stessi pazienti avrebbero saltato le liste d’attesa e avrebbero in questo modo potuto programmare in tempi piuttosto rapidi anche gli interventi chirurgici.

Una notizia che ha avuto l’effetto di uno tsunami negli ambienti della sanità sassarese. In concorso con Massimo Madonia sono indagati anche la moglie Gabriella Tedde (anestesista) e il segretario della clinica, Francesco Piras. L'ipotesi formulata dalla magistratura è che entrambi avrebbero avuto un qualche ruolo nella gestione dell'attività medica (illecita secondo la magistratura) di Madonia, come ad esempio occuparsi delle agende degli appuntamenti e dei pagamenti effettuati dai pazienti per le visite.

L’indagine è coordinata dal pubblico ministero Lara Senatore e a condurla sul campo sono i carabinieri del Nas che due giorni fa hanno perquisito gli ambulatori dell’urologo Madonia. Hanno sequestrato numerosissimi documenti, apparecchi informatici, ricettari e agende. La perquisizione si è poi spostata anche nell'abitazione privata del medico. Si tratta di un’inchiesta ancora agli albori che sarebbe nata in seguito a un esposto arrivato negli uffici della Procura della Repubblica, nel palazzo di giustizia di via Roma.

Gli accertamenti sarebbero partiti alcuni mesi fa con un’attività tecnica (la Procura potrebbe infatti aver disposto intercettazioni telefoniche e ambientali) ma solo martedì sera, 18 novembre, i militari del Nucleo antisofisticazioni e Sanità hanno spostato l’attenzione nell’ambulatorio delle cliniche San Pietro per prelevare la documentazione da analizzare.

Massimo Madonia, direttore della struttura complessa di Urologia dell’Azienda ospedaliero universitaria, è un medico molto conosciuto nel Sassarese e comprensibilmente la notizia dell’indagine a suo carico ha suscitato sorpresa e tantissime reazioni. Assistito dal suo difensore di fiducia, l’avvocato Nicola Satta dovrà difendersi da un’accusa sicuramente molto pesante, aver intascato del denaro in nero arrecando un danno all’Azienda per la quale lavorava e alla collettività. Ma bisognerà comunque attendere la conclusione delle indagini per capire l’entità delle accuse e se siano fondate o meno le contestazioni mosse dalla Procura della Repubblica.

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