La Nuova Sardegna

Sassari

L’iniziativa

Sassari, la Asd Centro Storico come Babbo Natale: porta i doni ai bambini del quartiere

di Luca Fiori
Sassari, la Asd Centro Storico come Babbo Natale: porta i doni ai bambini del quartiere

La consegna della squadra di calcio cittadina nella cattedrale di San Nicola al parroco don Eugenio Cavallo

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Sassari Per una volta il risultato non conta, il tabellino non serve e la maglia rossoblù diventa simbolo di qualcosa che va oltre il calcio. Come da tradizione nel periodo natalizio, l’Asd Centro Storico ha messo da parte l’agonismo per dedicarsi a un gesto concreto di solidarietà nel cuore della città, nel solco di una storia nata tra i vicoli del quartiere più antico di Sassari.

La società rossoblù – che ha appena affidato la guida tecnica della squadra al nuovo mister Alessandro Fiori – qualche giorno fa ha consegnato nella cattedrale di San Nicola otto grandi sacchi colmi di giocattoli destinati ai bambini del quartiere del centro storico.

Regali acquistati grazie al ricavato dell’asta organizzata a inizio stagione, con cui sono stati assegnati i numeri di maglia ai calciatori della squadra. Un’iniziativa autofinanziata che racconta bene lo spirito popolare e partecipato del club. All’iniziativa ha partecipato anche il main sponsor AC Systems, e il sindaco di Sassari Giuseppe Mascia, presente al momento della consegna al parroco del centro storico don Eugenio Cavallo, insieme alla delegazione rossoblù. 
«Sono doni fatti col cuore – spiegano dalla società – con l’augurio che possano regalare un sorriso e rendere più serene le feste dei più piccoli del quartiere». Un gesto che si inserisce in un percorso più ampio di attenzione al sociale. Negli anni, dirigenti, staff e calciatori hanno promosso infatti raccolte solidali e donazioni di materiale scolastico alla scuola di San Donato, nella convinzione che lo sport debba farsi carico anche delle fragilità del territorio.

La mattinata in cattedrale è stata anche l’occasione per un confronto con don Eugenio Cavallo sui problemi e le difficoltà più ricorrenti di “Sassari vecchio”. Un dialogo aperto e sincero, nel quale Simone Scotto e compagni hanno ribadito la propria disponibilità a collaborare a future iniziative solidali, sulla scia di esperienze già riuscite come “Giubiland”. Un messaggio chiaro, che la società rossoblù porta avanti sin dalla sua fondazione: legare il calcio al recupero sociale, partendo dalla fascia più delicata e vulnerabile del tessuto urbano, i bambini.

«Per noi – sottolinea Gianluca Desole presidente della ssquadra sassarese – queste iniziative valgono più di un gol segnato al novantesimo». La squadra di calcio che milita nel campionato di Seconda Categoria è nata in un caldo pomeriggio di fine luglio 2020, quando un gruppo di amici, accomunati dall’amore per Sassari e dalla passione per lo sport, ha deciso di rilanciare il nome del quartiere più antico della città, ricco di storia, tradizioni e bellezze architettoniche, per risvegliare il senso di appartenenza dei suoi abitanti, attraverso la religione pagana del calcio. 

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