La Nuova Sardegna

Premi, celebrata la XXII edizione del premio 'Le Ragioni della Nuova Politica'

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Roma, 15 dic. (Adnkronos) - Si è conclusa lo scorso giovedì 11 dicembre, a Roma, nella Sala Vanvitelli dell’avvocatura generale dello Stato, la ventiduesima edizione del prestigioso Premio 'Le Ragioni della Nuova Politica', tra ospiti illustri, molti dei quali già insigniti in passato, e autorità istituzionali come il ministro della Salute Orazio Schillaci. Tra gli altri: Antonello Folco Biagini, Rettore Unitelma Sapienza, Rraffaele Squitieri, emerito Presidente Corte dei Conti, Stefano Crisci, avvocato; Raffaele Tamiozzo, emerito avvocato generale dello Stato; Elisabetta Gabrielli; mons. Luigi Casolini; Laura Comi, già Etoile dell’Opera di Roma, Daniela e Stefano Traldi; il procuratore Luigi De Ficchy; Angelo Buscema, Giudice Corte Costituzionale; l’imprenditore Stefano Commini; Fabia Baldi. La celebrazione, condotta dalla giornalista Camilla Nata, è stata introdotta da Sara Iannone, presidente dell’Associazione 'L’Alba del Terzo Millennio', ideatrice e istitutrice del Premio. “Un progetto - ha detto il presidente - fondato sull’idea che, anche nei momenti più difficili, la società abbia bisogno di una luce capace di orientare il dibattito pubblico e il pensiero civile”. Ha ricordato, inoltre, che il primo premiato della storia del premio fu Don Mazzi, mentre la seconda edizione vide insigniti Nilde Iotti e Corrado Calabrò che la presidente ha ringraziato per la sua presenza in platea. Altro premiato al quale il presidente ha voluto rivolgere un ringraziamento particolare per essere intervenuto, è Andrea Monorchio che fu premiato nel 2003, dopo una piccola pausa nelle celebrazioni. Infatti, come ha ricordato anche Gabriella Palmieri Sandulli, l’avvocato generale dello Stato, nel suo saluto iniziale, il Premio Le Ragioni della Nuova Politica è stato istituito nel 1996, lo stesso anno della costituzione de L’Alba del Terzo Millennio, e quindi il prossimo anno compirà trent’anni. A seguire, il professor Ortensio Zecchino ha tenuto una stimolante riflessione sul tema: “L’impegno dei cattolici nella gestione della Res Publica”. Oggi l’impegno dei cattolici in politica può essere utile e produttivo, ha detto Zecchino, ma “io non credo che sia tempo di pensare a un partito dei cattolici, l’unità dei cattolici è anacronistica idea non riproponibile in questo nostro tempo”. E ha ricordato come anche il pensiero cattolico sia sempre stato diverso e anche conflittuale citando figure chiave come Don Romolo Murri, Don Luigi Sturzo, Giuseppe Dossetti fino a Gianni Baget Bozzo. Inoltre, il professor Zecchino ha ammonito la sola idea di costituire oggi un partito cattolico perché le appartenenze religiose, storicamente, hanno prodotto anche integralismi, guerre di religione, e in questa Italia multiculturale, non più monoliticamente cattolica, un partito cattolico incentiverebbe alla creazione di altri partiti delle altre religioni presenti sul nostro territorio e “avvieremmo il Paese verso una deriva di conflittualità pericolosamente integraliste”. “Il Cattolicesimo deve sì avere un ruolo, ma in modo molto più inclusivo, aperto, di promozione e di allargamento di un fronte per far fronte alle molte difficoltà di questo nostro tempo”. Non ultimo il riferimento di Zecchino alla manipolazione genetica che affianca alle grandi conquiste altrettanti rischi: “...ma su queste straordinarie possibilità aleggia anche lo spirito di Josef Mengele, il famigerato medico della eugenetica nazista”. Poi, ancora, la pericolosa illusione di sconfiggere la morte alimentata dalle riproduzioni umanoidi dell’Intelligenza artificiale... e citando Benedetto Croce ha concluso: “Il compito dei cattolici in questo nostro tempo credo sia la necessità di introdurre nel dibattito pubblico, nell’azione pubblica, un di più di fede morale, di spirito religioso e di anima”. Il primo a ricevere il trofeo “La Colomba della Civiltà”, un’opera d’arte originale realizzata in esclusiva dal Maestro Robazza e offerta dalla Fondazione Di Paolo, è stato il Generale Carmine Masiello, Capo di Stato Maggiore dell’Esercito Italiano, che l’ha ricevuta dalle mani del Prof. Fabio Verna che, essendo stato parte della Folgore, ha voluto ricordare il titolo di nomina “Aquila 1” del Generale, che è il modo in cui tutti i paracadutisti d’Italia chiamano il proprio comandante. Masiello, nel dirsi onorato del premio ha voluto dedicarlo ai suoi soldati che sono stati con lui in tutte le missioni di pace, che sono ancora sotto i suoi ordini e “difendono l'Italia guardando sempre dalla parte giusta della storia”. “Sono onorata di consegnare il premio a Minniti - ha detto l’avvocato generale dello Stato - perché ho sempre stimato tutto quello che ha fatto e che ancora oggi è esempio di equilibrio tra la tutela dei diritti umani e la tutela della sicurezza soprattutto nell'immigrazione”. Marco Minniti, presidente Med-Or, ha sottolineato l'importanza di credere in quegli “ideali politici che ti spingono a fare una scelta di campo, ma bisogna sapere che quella scelta di campo ha un orizzonte oltre il quale non si deve andare perché il rischio che si perda la terzietà; che lo si voglia o no si diventa uomini e donne delle Istituzioni e dobbiamo fare gli interessi dello Stato di cui tutti noi facciamo parte”. Gabriella Palmieri Sandulli è stata la premiatrice anche di Annalisa Imparato, Sostituto Procuratore della Repubblica italiana, con la quale ha detto di condividere la parità di genere intelligente, cioè quella che si basa sulle capacità. E, infatti, Imparato ha ringraziato per il premio soprattutto per il riferimento “all'impegno che porta avanti quotidianamente in ambiti che in questo periodo sono particolarmente sentiti”. Francesco Saverio Marini, Giudice costituzionale, ha ricevuto il trofeo da Franco Massi, segretario generale della corte dei Conti, che per prima cosa ha voluto ringraziare Gianni Letta per averli presentati anni fa spiegando loro cosa rappresentassero reciprocamente l'uno per l'altro. “Marini - ha detto Massi - ha sempre dimostrato di conoscere le ragioni della nuova politica perché è stato capace di far dialogare tra loro professionalità provenienti dai mondi più disparati che difficilmente sono disposte al confronto”. Marini, nel per ringraziare Massi per le parole “di parte, pronunciate in nome della loro amicizia”, ha voluto dedicare il premio a suo padre, il Giudice Annibale Marini recentemente scomparso, che con il suo esempio gli ha insegnato il rigore morale e il senso della giustizia. Il Generale Maurizio Fioravanti, nel consegnare il trofeo a Vittorio Emanuale Parsi, Professore Ordinario di Relazioni Internazionali all’Università Cattolica del Sacro Cuore, ha voluto evidenziare la pacatezza, la competenza e l’equilibrio da grande europeista con cui sa leggere la difficilissima situazione internazionale. “Siamo in un momento complicato in cui vecchi nemici risorgono e antichi amici sembrano cambiare posizionamento - ha detto Parsi - voglio auspicare che le nostre leadership ci guidino verso quel futuro che i padri fondatori dell’Europa avevano preconizzato e costruito per noi e che noi dobbiamo mantenere e migliorare per trasmetterlo intatto, non come sogno ma come prospettiva concreta, alle future generazioni''. La premiazione di Daria Perrotta, Ragioniere Generale dello Stato, è stata occasione di un momento emozionante quando il presidente Iannone ha chiamato sul palco anche Andrea Monorchio, come in una sorta di passaggio di consegne alla prima donna nominata Ragioniere generale dello Stato. “Il nostro lavoro sembra una cosa facile - ha detto Monorchio - ma tenere i conti dello Stato è difficile e complesso. Una strana coincidenza che voglio evidenziare è che il nostro Paese aveva un rating positivo con me nel 2002 e lo ha adesso con la Perrotta, mi sembra una sorta di auspicio importante per il suo lavoro che è importante e si rivolge all’intero Paese”. A consegnare il trofeo alla Ragioniera è stato il Prof. Vincenzo Sanasi d'Arpe, amministratore delegato Consap, che si è detto felice per la competenza e la lucidità del pensiero della Perrotta che ha avuto modo di apprezzare già negli incarichi precedenti. “Ricevo questo premio con il senso di una figura retorica, la sineddoche - ha detto Perrotta - perché io sono soltanto la parte di un tutto, di un’istituzione fatta di grandi persone”. Daria Perrotta, inoltre, ha voluto esaltare la qualità artistica del trofeo realizzato dal Maestro Robazza. Stefano Polli, Vicedirettore Ansa, è stato premiato da Giovanni Calabrò che nel sottolineare l'importanza primaria delle agenzie ha voluto dare particolare rilievo alla notevole esperienza di Polli come inviato nei teatri di guerra. “Un giornalismo libero, indipendente, autonomo è fondamentale per un Paese che vuole essere democratico”, ha detto Polli, soprattutto mentre si sta passando da un vecchio modello che oggi non funziona più a uno nuovo ancora da costruire. “Dobbiamo raccontare un mondo che sta cambiando: il vecchio ordine mondiale non c'è più, adesso abbiamo un bel disordine mondiale!”. “Per i suoi libri, per i suoi articoli, per la sua attività io definirei Suor Ruffinatto una missionaria, non in senso di terre lontane, ma in senso educativo e anche accademico”, ha detto il professor Gianfranco Lizza consegnando il Premio a Suor Piera Ruffinatto, Preside Pontificia Facoltà di Scienze dell’Educazione “Auxilium”, che nell’accoglierlo ha voluto dedicarlo alla sua Istituzione che investe nella formazione e “dà attenzione alla donna come protagonista della trasformazione culturale e sociale”. Federico Silvio Toniato, segretario generale del Senato, ha ricevuto il premio dal prof Eugenio Gaudio che ha raccontato come avesse terminato gli esami universitari in soli due anni e abbia dovuto aspettare un anno per discutere la Laurea. Inoltre Gaudio ha ricordato che Toniato ha fatto il volontariato in una casa famiglia con la stessa disponibilità e lo stesso cuore che oggi mette al servizio del Paese. Toniato ha voluto dedicare il premio a “tutti i rappresentanti delle Istituzioni pubbliche che non hanno paura di definirsi tali”. E per rafforzare il concetto ha citato le parole di Enrico de Nicola davanti alla Costituzione italiana: “Possiamo firmare con sicura coscienza”. L’associazione 'L’Alba del Terzo Millennio', ha assegnato anche la targa “Impresa Etica e Innovativa” a due giovani imprenditori: Davide Caiazzo, Presidente Dc Academy, e Savino Novelli, ad Novelli Group Group Investment, consegnate rispettivamente da Andrea Turrini Vita, Senior Private Banker Fideuram Intesa Sanpaolo, e dall’Ammiraglio Valter Girardelli.
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