La Nuova Sardegna

Sport

Graziano e Nicolò Piredda, fratelli e campioni di judo

Serenella Mele
Il maestro Paolo Marras con i fratelli Piredda
Il maestro Paolo Marras con i fratelli Piredda

I due allievi del maestro Marras hanno appena 18 e 17 anni, ma nel loro palmares medaglie e trofei

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 NUORO. Si fanno onore nello sport fin da giovanissimi, dando lustro alla città dove sono nati e alla Sardegna con i loro risultati, ma di loro si apprezza soprattutto la genuinità del carattere ed una condotta di vita esemplare. Insomma un esempio da imitare.  Graziano e Nicolò Piredda, 18 e 17 anni, nuoresi, campioni di judo cresciuti nella Judo Teico di Nuoro col maestro Paolo Marras. Padre commerciante e madre architetto, una bella famiglia unita che da sempre ha insegnato ai figli i valori importanti. Nicolò, classe 1994, inizia a praticare il judo a 6 anni, seguendo suo fratello Graziano dopo la prima gara. A 13 anni la partecipazione ad un campionato italiano, un onorevole 12º posto ma sufficiente per giurare amore a vita allo sport. Inizia a partecipare ai percorsi nazionali e ai trofei internazionali. Medaglia di bronzo al trofeo nazionale a Messina nel 2010, 5º posto al trofeo internazionale Alpe Adria di Lignano Sabbiadoro nel 2011. Da oltre un anno nella categoria 60 kg è imbattuto in Sardegna, si appresta a disputare i campionati italiani la prossima settimana a Genova. Studente modello, al quarto anno di liceo classico, è abile a conciliare lo studio con i frequenti viaggi per disputare le gare. Ha già deciso che andrà all'università, sempre proseguendo con lo sport del quale davvero non potrebbe fare a meno. La prospettiva di un salto di qualità verso un gruppo sportivo che lo porti a livelli agonistici più importanti, rappresenta un'opportunità da non perdere: «Mi alleno 5 giorni a settimana, non è facile ma cerco di fare sempre meglio». La famiglia rappresenta un grande punto di riferimento, sempre al loro fianco, anche nei viaggi: «È una presenza che aiuta molto, non ci fanno mai mancare niente - afferma Nicolò - sono fieri di noi, fanno sacrifici per aiutarci e questo ci spinge ad un impegno sempre maggiore sia nello sport che nello studio». Graziano, classe 1993, ha il piglio della disciplina e del rispetto che il judo come pochi altri sport insegnano. Più timido e calcolatore, rispetto al fratello minore che appare più espansivo, inizia a praticare il judo a 6 anni seguendo suo padre in palestra. Si avvicina subito all'agonismo: «Il mio obiettivo era superare mio padre», spiega Graziano sorridendo.
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