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La carica di Nucifora: «La Torres riuscirà ad andare in serie C»

di Antonio Ledà
La carica di Nucifora: «La Torres riuscirà ad andare in serie C»

Il ds ridimensiona il caso Cabeccia: «È una scelta personale che non ci farà perdere di vista l’obiettivo promozione»

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SASSARI. La Torres non si fa distrarre dalle voci che arrivano da Forlì (falcidiato da infortuni e squalifiche) e delle tensioni che stanno movimentando la vigilia della prima sfida dei playoff del campionato di Seconda divisione. La squadra è in ritiro a Castelsardo per cercare di recuperare energie fisiche e mentali lontano dagli sguardi dei curiosi e dalle distrazioni sassaresi. Oggi sarà raggiunta dal presidente Capitani che assisterà all’amichevole con la Berretti in programma nel pomeriggio e resterà con i suoi ragazzi fino a domenica mattina. In città ci sono anche (già da qualche giorno) il ds Enzo Nucifora e l’amministratore delegato Manolo Patalano. E proprio Nucifora ha fatto il punto sul momento dei rossoblù.

Come state vivendo questa vigilia?

«Sappiamo che è una settimana molto importate. E abbiamo deciso di portare i ragazzi in ritiro proprio per questo. La squadra è consapevole di essere a un bivio. Vincere i playoff significa entrare nel paradiso del professionismo. Perderli vuol dire riprecipitare nell’anonimato dei campionati dilettantistici. Non ci sono terze vie e già domenica, con il Forlì, dobbiamo ritrovare la vitoria».

La squadra negli ultimi due mesi è sembrata in calo. Non siete preoccupati?

«Non più di tanto. E’ vero che nelle ultime quattro gare abbiamo raccolto appena un punto, ma è anche vero che abbiamo disputato un grande girone di ritorno e che siamo consapevoli di avere una rosa importante».

Resta il fatto che qualcosa sembra essersi rotto. E’ più una questione fisica o mentale?

«Io penso che ci sia stato un calo psicologico. Una sorta di appagamento una volta raggiunto l’ottavo posto. E le avversarie non ci hanno perdonato. Però io continuo ad avere fiducia nella squadra e credo che alla fine centreremo il traguardo che avevamo stabilito a inizio stagione».

Si parla di eventuali ripescaggi. Che cosa c’è di vero?

«Sicuramente qualche squadra non sarà iscritta alla serie C. E ho motivi per credere che le finaliste dei playoff saranno tutte ammesse alla Lega Pro. Credo che ci sarà posto anche per qualche altra società anche se è meglio non fare calcoli ma conquistarsi la promozione sul campo».

L’idea che ci sia una sorta di “paracadute” potrebbe influire sulla concentrazione dei ragazzi?

«Mi auguro di no. La squadra scenderà in campo per vincere avendo il massimo rispetto dell’avversario ma anche la voglia e la determinazione che in questa fase della stagione devono fare la differenza».

Le devo chiedere di Cabeccia. Che cosa è successo?

«Sapevamo che Cabeccia rischiava una squalifica per un problema legato al trasferimento dal Crotone al Venezia. La Torres ha messo a disposizione del giocatore i suoi avvocati ed è riuscita a ottenere un patteggiamento della pena con la condanna a due mesi di squalifica sanabile con una multa di dodicimila euro. La società ha chiesto a Cabeccia di accettare la multa ma il giocatore non si è fidato e ha preferito chiudere in anticipo la stagione. E’ una scelta sua che rispetto ma non condivido».

Avevate preso l’impegno di pagare voi la multa?

«Il giocatore ha parlato direttamente con Capitani e la parola del presidente vale più di una garanzia. Non gli e bastata? Pazienza».

L’abbandono di Cabeccia (sassarese e capitano) può avere riflessi sui compagni?

«Credo di no. E una scelta personale che creerà qualche problema al mister quando dovrà decidere la formazione ma non cambia le prospettive nè i valori del gruppo».

Lei è sereno?

«Io sono soddisfatto del lavoro svolto da dicembre in poi e sono convinto che la Torres centrerà il traguardo della promozione. Credo che la città abbia tradizioni e un bacino di tifosi importante e non ho dubbi sul fatto che l’anno prossimo avremo il nostro posto in serie C».

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