«Per il Latte Dolce un’ingiustizia enorme»
Serie D, mister Scotto ingoia a fatica l’amaro verdetto: «Non meritavamo di retrocedere»
SASSARI. Novanta minuti chiusi male non possono cancellare quanto di buono si è fatto nell'arco di un campionato difficile e pieno di incognite come la serie D. Il Latte Dolce è stato bocciato all’esame finale, in pagella è apparso il giudizio impietoso della retrocessione in Eccellenza ma i buoni voti ottenuti in tanti mesi di “studio” e impegno in una categoria popolata da marpioni e professionisti restano. La squadra di quartiere non ce l'ha fatta, piegata dalla punizione dello specialista Melis che ha deciso lo spareggio salvezza in favore del Selargius, e l'amarezza è profonda. “Più di così cosa potevamo fare?”, si chiede il tecnico Pierluigi Scotto, che trascorre notti insonni rivedendo e rivivendo con la mente il film di una stagione esaltante, impreziosita da una valanga di punti (43) che incredibilmente non è bastata. «Non si può retrocedere vantando 8 punti di vantaggio su avversari che per un episodio ora stanno festeggiando la salvezza. Il regolamento sulle retrocessioni – prosegue il mister – crea forti peplessità e forse andrebbe rivisto, così non si premia il merito ma si affida al caso la sorte di un'annata di lavoro, in gara unica è un attimo vanificare quanto di buono si è costruito in precedenza». Non sono solo le parole di un allenatore deluso, perchè il Latte Dolce (il classico vaso di coccio tra i vasi di ferro, per dirla con Manzoni, in un campionato con squadre allestite con budget e nomi fuori portata per una piccola realtà) ha davvero saputo stupire, con un organico tutto sassarese e privo di esperienza ma con una grandissima voglia di emergere. Lo dimostrano i numerosi messaggi di solidarietà e incoraggiamento arrivati anche dai rivali d'oltremare. «Su ogni campo abbiamo portato un messaggio positivo, con la nostra idea di calcio fatta di gioco, organizzazione, cuore e affiatamento. Abbiamo battuto squadre di alta classifica come la fortissima Lupa Roma e il Terracina, l'Olbia e il Fondi, ogni risultato ce lo siamo conquistato a viso aperto, nessuno ci ha mai regalato niente. Eppure non è bastato per evitare il ritorno in Eccellenza. Non recrimino sulla partita di domenica, in cui la qualità di Melis ha fatto la differenza. Le sconfitte fanno parte dello sport e siamo preparati ad accettarle, anche quando sono amare. Il vero cruccio – aggiunge Scotto – è che non dovevamo proprio arrivarci ai playout, disputati peraltro senza Mura e Masala». La domanda è banale ma inevitabile: e adesso? «Non so cosa succederà, dovremo tutti riflettere. Ora abbiamo bisogno di staccare dopo un così forte stress mentale. Dopo questa esperienza avremmo potuto fare molto bene nella prossima stagione, peccato non averne la possibilità». Lo farà certamente, anche se non in serie D.
Sandra Usai