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Banco in campo per fare il bis

di Roberto Sanna
Banco in campo per fare il bis

Playoff scudetto di basket: oggi i biancoblù in campo per la gara2 contro l’Enel Brindisi

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SASSARI. Siamo già a gara2, quella che indirizzerà la serie dei quarti di finale Banco di Sardegna-Enel Brindisi. La Dinamo vincendo gara1 lunedì si è tolta dalla testa un macigno enorme e, sull1-0, adesso è l’Enel a sentire un po’ di pressione perché andare 0-2 in una serie al meglio delle cinque partite non è la situazione più comoda del mondo. Nemmeno i biancoblù di Sacchetti possono distrarsi, perché perdere il match cambiare campo sull’1-1 significherebbe salire sull’aereo con l’obbligo di dover per forza vincere una partita.

Le costanti. Dinamo e Brindisi si sono affrontate due volte negli ultimi otto giorni, in partite per certi versi simili. Una costante è stata la capacità della difesa brindisina di far giocare male il Banco in attacco. Gli uomini di Sacchetti da tre punti hanno faticato tantissimo nei primi tre quarti della sfida dell’ultima gara di regular season (nemmeno il 30%) e lunedì (addirittura il 20%). D’altra parte, è stato sempre nell’ultimo quarto che la Dinamo ha fatto girare la partita: 27-19 e 25-12 i parziali, decisivi per le due missioni (ribaltare la differenza canestri e rimontare dal -10) da portare a compimento. Inoltre, nel primo tempo a fare la partita con break anche importanti sono sempre stati gli ospiti. Le partite dei playoff non sono davvero mai uguali, però è chiaro che se il Banco vuole interpretare diversamente la partita non può, ancora una volta, cominciare all’inseguimento. E Brindisi dovrà cercare di allungare lo sforzo fino alla fine. Statistiche alla mano, nell’ultimo quarto la squadra di Bucchi fatica sempre: ha perso cinque delle ultime sei partite giocate (ha vinto solo contro Avellino per un canestro) e in queste cinque partite si è aggiudicata solo l’ultimo parziale a Siena, a giochi ormai fatti (la partita è finita 84-66).

La psicologia. Una partita come gara1 non può non lasciare tracce. L’Enel in queste due partite si è fatta via via più minacciosa, ma se anche di aver gettato al vento un’occasione forse irripetibile perché, oltre ai tre liberi finali, ha gettato via una partita che la vedeva sul +15 al 27’ col Banco che ha fatto 6/30 da tre punti e Drake Diener che ha finito a quota 9. La Dinamo, a sua volta, è sopravvissuta non si sa come e può pensare che è il momento di migliorare la qualità del gioco: difendere meglio nel primo quarto e fare qualcosa in più in attacco sono le chiavi. Partendo dal presupposto che gli errori (alcuni dei quali in situazioni favorevoli) sono frutto di un mix tra la difesa dell’Enel e un po’ di “braccino” derivante dalla tensione. Di sicuro in casa, sull’1-0, il Banco dovrà avere un impatto migliore sul match. Perché non sempre gli inseguimenti possono andare a buon fine.

La partita. Ancora durissima, perché comunque l’Enel ha una difesa molto atletica e organizzata e ha dimostrato di poter togliere alla Dinamo il contropiede. I biancoblù, per correre, devono anche provare a mettere più pressione sulla palla. Il quintetto piccolo è sempre pronto ma non può essere sempre in campo, rischierebbe di essere prevedibile e pagare dazio fisicamente. Il ritmo è senza dubbio la chiave di questa serie, Brindisi è una squadra tosta ma, Dyson a parte, non ha grande talento offensivo e se si gioca sumolti possessi può andare in apnea. Poi sarà una questione di dettagli e anche di sfruttare il fatto di giocare in casa, in una serie così il Banco deve rimanere aggrappato al fattore campo il più possibile.

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