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La leggendaria “12” saluta per sempre

di Andrea Sini
La leggendaria “12” saluta per sempre

La maglia della Dinamo che fu di Emanuele Rotondo e Travis Diener non verrà più assegnata ai giocatori biancoblù

21 agosto 2014
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SASSARI. Si possono dare i numeri, ma non si può non fare i conti con la storia. La Dinamo ha ufficializzato la numerazione delle maglie per la stagione che inizierà ufficialmente a ottobre, e tra novità e conferme ci sono almeno un paio di elementi degni di nota. Per esempio il fatto che per la prima volta nella storia compare una maglia biancoblù con il numero 3: la porterà David Logan. Ma la vera novità è rappresentata dall’assenza del numero 12: che non è stato ritirato, ma semplicemente non verrà più assegnato.

Mai più col 12. Il numero di Travis Diener, ma anche di Emanuele Rotondo. E da oggi, per fortuna, di nessun altro. Un rimedio a un “pasticcio” che risale a qualche anno fa: nell’estate 2007, sotto la presidenza Mele, la società diede il benservito a Rotondo, annunciando che la sua maglia non sarebbe stata più assegnata ad alcun giocatore. Al momento dell’addio volarono gli stracci e la cerimonia ufficiale in realtà non ci fu mai. Ma la maglia venne considerata a buon titolo da tutti “ritirata”, come tributo al recordman di tutti i tempi di presenze e punti. Poco più di un anno dopo, però, nel dicembre 2008, la società fece una retromarcia senza precedenti in campo sportivo, e assegnò di nuovo la 12, che finì sulle spalle del nuovo acquisto Philip Martin. L’anno successivo la maglia restò senza padrone, ma nel 2010 arrivò a Sassari Travis Diener, che quel numero l’aveva indossato agli Indiana Pacers. Per quattro anni la 12 è rimasta sulle spalle del play di Fond du Lac e forse non poteva esserci miglior “indossatore”. Una coppa Italia vinta come Mvp e 1500 punti segnati nella massima serie sono solo due dei preziosi ricami che Diener ha aggiunto a una maglia in qualche modo sacra per il mondo biancoblù.

Quando Travis Diener ha annunciato la decisione di smettere di giocare, la scorsa primavera, molti tifosi hanno chiesto che la sua maglia venisse ritirata, ma gli appassionati di più antica memoria hanno obiettato che il numero 12 è anche, a buon titolo, di Rotondo, che l’ha portato per ben 16 stagioni, realizzando qualcosa come 6551 punti. Siccome una maglia non può venire ritirata per due giocatori, piuttosto che fare un torto a una delle due leggende sassaresi, la scelta più giusta è sembrata, semplicemente, quella di non assegnarla più. E a questa decisione di buon senso sembra essersi allineata la società ora presieduta da Stefano Sardara. Che non a caso continua a considerare Td12 un “suo” uomo negli Usa e allo stesso tempo ha trovato a Manu Rotondo un posto come tecnico nel settore giovanile. Come dire, la storia è un patrimonio che va valorizzato e non disperso. E chissà che i due grandi numeri 12 non si ritrovino insieme a centrocampo, un giorno, per un saluto ai tifosi che chiuda definitivamente il cerchio intorno a una maglia che a Sassari è una leggenda.

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