La Procura cambia le carte in appello
Calcioscommesse, ora sotto accusa i giocatori. De Rensis: «Tutto senza logica»
SASSARI. «Non c’è nulla di logico». Così l’avvocato Antonio De Rensis, che difende la Torres nel processo per il calcio scommesse, ha definito la decisione della Procura che ha depositato l’appello cambiando radicalmente il capo di imputazione. Non è stato il presidente Capitani a compiere il reato ma sono stati i giocatori a far si sul campo che la gara incriminata finisse con un certo risultato. Questo l’assunto della Procura Federale che dopo essersi vista cancellare dai giudici di primo grado un teorema accusatorio che non ha trovato riscontro negli atti dell’inchiesta, adesso ritorna alla carica con argomentazioni che per l’avvocato De Rensis «lasciano sbigottiti». “L’aspetto sorprendente di questo appello – dice ancora il legale della Torres – e che si fa riferimento a una nostra argomentazione difensiva che, a suo tempo è stata assolutamente trascurata dalla procura». «Adesso – continua De Rensis -, la Procura sostiene che l’alterazione del risultato non può che avvenire con la partecipazione dei giocatori. Ma perché non sono mai stati ascoltati i giocatori? Ma è realistico pensare che ragazzini di 16/17 anni possano essere avvicinati e invitati a perdere con un certo risultato senza che una cosa del genere possa venire fuori? No, è davvero illogico». (d.d.)