La Nuova Sardegna

Sport

Febbre da cavallo In 5mila a Chilivani

di Fabio Canessa
Febbre da cavallo In 5mila a Chilivani

Giornata di gala con in pista i migliori fantini sardi

31 agosto 2015
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INVIATO A CHILIVANI. Entrare in un ippodromo è un po’ come saltare in uno dei disegni sul marciapiede di Bert, l'irresistibile spazzacamino amico di Mary Poppins. Si aprono le porte di un mondo in qualche modo magico. Bisogna provare per rendersene conto perché la sensazione non è facile da descrivere. Sarà il fascino di uno sport antico, dei riti legati alle corse, o più romanticamente il ricordo di quando bambini si è saliti almeno una volta su una giostra con cavalli sognando di cavalcare liberi. Proprio come succede nel meraviglioso classico Disney sulla tata perfetta che porta i bambini dentro una corsa animata. In Inghilterra, patria del galoppo. Chilivani è un po’ diverso, l’appuntamento non è così glamour come nei principali ippodromi britannici. E il verde non è così intenso. I colori dominanti nello sfondo sono quelli della Sardegna in estate, tenui come in uno dei quadri di Degas che scelse spesso i cavalli come soggetti. Con la terra bruciata dal sole che in quest’ultima domenica di agosto picchia intensamente come nel deserto di qualche emirato. Altre terre devote ai cavalli, dove si svolgono corse con montepremi faraonici. Di tutto rispetto comunque anche quello stanziato a Chilivani per il gran galà intitolato “Le Stelle al Galoppo”: 68mila euro per le sei corse in programma che hanno attirato nel centro logudorese moltissimi appassionati da tutta l’isola.

Circa cinquemila le presenze fanno sapere gli organizzatori. Già poco dopo pranzo i primi arrivi sulle tribune dell’ippodromo Meloni. Ma chi va assistere alle corse difficilmente prende posto e rimane lì tutta la giornata. Si assiste infatti a un via vai tra gli spalti, il tondino per vedere i cavalli da vicino e le postazioni dove si può scommettere. Il dinamismo insomma coinvolge anche il pubblico e non solo i meravigliosi cavalli protagonisti sull’ovale. Se fossimo su una pista da atletica, la distanza sarebbe da mezzofondo, ma guardando le prestazioni di questi animali nati per correre sembra di assistere a una gara sui duecento metri in cui si ammira Bolt trattenendo il fiato. Potenza, velocità, resistenza. A governarli i migliori fantini sardi, tra i più apprezzati al mondo. Stelle del galoppo come Dario Vargiu che partecipa a tutte le sei gare centrando la vittoria nell’ultima con il purosangue arabo Fedayn. Chiusura perfetta della riunione. Il campione più atteso che lascia il segno e conquista tutti anche per la grande disponibilità. Non timbrano il cartellino con un primo posto gli altri due fantini più titolati, Fabio Branca e Silvano Mulas (capace di fare l’invidibiale accoppiata derby italiano e palio di Siena), ma la giornata è di festa per tutti. Grandi atleti che si sono affermati in ippodromi di tutta Italia e non solo. Certo primeggiare piace a tutti e il più felice della riunione è il giovane Mario Sanna, di Burgos, che arriva davanti a tutti al traguardo in due occasioni consecutive con gli anglo-arabi Tentatrice e Teodorico. Per la gioia del proprietario Pietro Denanni: «Una grandissima soddisfazione che ripaga dei tanti sacrifici - dice commosso - Sono appassionato di cavalli da tanto tempo e giornate così sono speciali». Passione che accomuna allevatori e tutte le persone che stanno dietro a un cavallo da corsa. Per il team Cottu c’è anche un grande ex fantino come Massimo Marcialis che con grande attenzione è in prima fila nella fase di insellaggio. Dopo aver corso per più di trent’anni ora fa l’allenatore: «Ho iniziato alla fine degli anni Settanta - ricorda - A Roma, come apprendista in scuderia. Poi dal 1980 ho cominciato a correre. Erano altri tempi, non c’era la crisi che ha fatto sparire molto proprietari. Speriamo le cose migliorino». Marcialis guarda con un po’ di nostalgia al passato quando l’ippica aveva maggiore sviluppo in Italia, ma la passione resta. L’ha trasmessa anche ai figli. Il maschio monta in Germania, la figlia, Nicole, 20 anni, è con lui a Chilivani. L’amore per i cavalli la giovane lo dimostra anche con un evidente tatuaggio sulla schiena. Un bellissimo cavallo dai lineamenti michelangioleschi come quelli degli anglo-arabi in gara a Chilivani.

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