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Pistoia e il fascino di Enzo Esposito per ballare dietro le grandi

di Elisa Pacini

In campo è sempre stato l’uomo dei miracoli: lo storico scudetto con la sua Caserta nel 1991 riscatto sportivo e sociale della sua terra, i primi punti (era il 1995) di un italiano in Nba. Per...

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In campo è sempre stato l’uomo dei miracoli: lo storico scudetto con la sua Caserta nel 1991 riscatto sportivo e sociale della sua terra, i primi punti (era il 1995) di un italiano in Nba. Per Vincenzo Esposito la missione di vincere sfide impossibili non sembra cambiata nemmeno ora che sta in panchina. Dopo aver sfiorato una rimonta salvezza incredibile con la sua Juve nella passata stagione, ecco che l’ex scugnizzo arriva a Pistoia con un’altra sfida impegnativa.

Dopo un precampionato positivo, il torneo inizia con un po’ di preoccupazione legata alle condizioni di salute di Marcus Thornton. Uno dei due rookie che Pistoia presenta ai nastri di partenza (l’altro è l’attesissimo Wayne Blackshear, vincitore del titolo Ncaa nel 2013 con Louisville University) salterà il primo mese di campionato per un problema al ginocchio. Una grana non da poco per una squadra che punta su diversi esordienti (dai sopracitati esordienti d’Oltreoceano agli italiani Lombardi, Mastellari e Severini vice-campioni d’Italia Under 19 con l’Academy biancorossa) e per questo con rotazioni tutte da vedere alla prova del campo.

Eppure intorno alla nuova Tesi Group griffata Esposito, fin da subito si è respirato grande entusiasmo. Sarà per le suggestioni date dal ritorno del Diablo, per quella struttura anni Novanta di una squadra fondata sull’asse di un play passatore (Ronny Moore che Esposito si è portato da Caserta con Antonutti) e di un gigante d’area come il pistolero del New Mexico, Alex Kirk, un altro debuttante per l’Italia. Su di lui ci sono molte aspettative, ma in precampionato il più brillante è stato Preston Knowles, play-guardia giramondo.

«Che campionato sarà? – risponde il tecnico – Per mentalità non guardo gli altri, tutti fanno con il budget che hanno. Penso comunque che ci siano quattro, cinque squadre un gradino sopra le altre. Tra le altre 10, sulla carta, può succedere di tutto».

Tra queste c’è quindi anche la sua Tesi Group, squadra giovane e nuova costruita intorno alla grinta di capitan Ariel Filloy, unico confermato con i giovani dell’Academy.

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