Cagliari, bicchiere mezzo vuoto
A Perugia non si segna. I rossoblù dominano e sprecano, però in trasferta stanno crescendo
INVIATO A PERUGIA. Il "Renato Curi" è uno stadio stregato per il Cagliari. Neanche questa volta i rossoblù sono riusciti a fare bottino pieno. Finisce senza gol una gara combattuta, che il Cagliari ha interpretato nel modo giusto sul piano caratteriale, ha avuto le occasioni migliori per portarsi a casa i tre punti ma non le ha sfruttate. La squadra di Rastelli non ha concesso nulla agli avversari ma ha il grande demerito di aver fallito due occasionissime con Melchiorri e Farias e soprattutto di aver sbagliato una quantità industriale di passaggi. Troppi i palloni buttati avanti senza pensare e troppe le giocate leziose, con i centrocampisti che si sono intestarditi ad andare negli spazi intasati. Un punto non è da buttare ma in trasferta bisogna crescere, migliorare sul piano del gioco ed essere più cinici.
Turnover? No grazie. Rastelli cambia un solo giocatore rispetto a sabato: gioca Tello (esordio dal primo minuto) a destra della linea di centrocampo, Fossati va in panchina. L'allenatore del Cagliari conferma la squadra che ha sommerso di reti il Trapani e va sul sicuro. Joao Pedro comincia nella posizione di trequartista ma a gara in corso si sposta sulla linea degli attaccanti formando il tridente. L'ex Pier Paolo Bisoli risponde confermando il 4-2-3-1 con Ardemagni unica punta, al quale spesso si affianca Parigini.
Doppia cilecca. Questa volta il Cagliari ha il giusto approccio alla partita. Non subisce l'aggressività degli avversari, tiene le giuste distanze tra i reparti, fa circolare velocemente il pallone (spesso senza precisione), mettendo in difficoltà la difesa del Perugia che viene presa d'infilata. Di Gennaro si abbassa molto per giocare più palloni e neutralizzare il pressing del "Grifone". Melchiorri ha la palla buona dopo 1' ma tira addosso al portiere. Solo davanti a Rosati si presenta poco dopo anche Farias ma il brasiliano si fa respingere la conclusione. Errori gravi perché il match poteva essere messe in ghiaccio in fretta, spegnendo l'ardore agonistico degli umbri, che invece prendono coraggio.
Rischio. Il Cagliari è troppo "falloso" nei passaggi. Di Gennaro impreciso e disattento tanto che per due volte perde il pallone banalmente innescando il contropiede dei perugini. I dialoghi nello stretto tra Farias e Joao sono leziosi, per i difensori avversari è facile renderli innocui. Il Perugia nel finale di tempo, su un pasticcio in disimpegno dei rossoblù, rischia di andare in gol. Il palo salva Storari sulla conclusione (deviata da Krajnc) da dentro l'area di Ardemagni.
Doppio cambio. Il Perugia torna in campo con Drole e Rodrigo Taddei. L'idea di Bisoli è contenere le ripartenze del Cagliari e magari colpire in contropiede. I rossoblù hanno il pallino del gioco in mano ma fanno fatica a rendersi pericolosi. Manca sempre l'ultimo passaggio. A mezz'ora dalla fine, Rastelli toglie Joao Pedro e mette dentro Giannetti cambiando ancora il modulo. Farias si piazza alle spalle delle punte. Il Cagliari non riesce ad avvicinarsi con convinzione alla porta del Perugia, allora dentro Barella (fuori uno spento Melchiorri) che fa il trequartista, Farias fa coppia con Gannetti, ancora in... maschera.
Rastelli ci prova. Il tecnico del Cagliari si gioca anche la carta Fossatti, fuori Tello. Ora il modulo è un 4-4-2. Dessena torna a destra, Barella affianca Di Gennaro in mezzo al campo. Sono tutte mosse che non danno i frutti sperati. Anche se Giannetti va vicinissimo al colpacci a una manciata di minuti dalla fine. Finisce senza gol una partita comunque piacevole. Anche ieri si è avuta la conferma che il Cagliari in trasferta non è quello del Sant'Elia. Per andare in A direttamente non è sufficiente.