Banco senza grinta Il Maccabi domina
I biancoblù crollano nel secondo tempo dopo un buon avvio
SASSARI. Terza sconfitta in tre partite, l’Euroleague per adesso non è territorio biancoblù. Il Banco di Sardegna, battuto di 16 (79-63 il finale) a Tel Aviv dal Maccabi, continua a mordersi le mani per quell’incredibile harakiri della prima giornata a Istanbul quando ha gettato al vento negli ultimi 50’’ una vittoria che sembrava ormai certa. Con quei due punti sarebbe tutta un’altra storia, adesso, tanto più che il calendario prevede per la prossima settimana un’altra trasferta a Malaga. Dovesse andar male anche quella, l’ultimo turno del girone di andata in casa col Brose Bamberg assumerebbe già i contorni di una gara da vincere a tutti i costi per non salutare prima del tempo la più importante competizione europea. Ma prima ancora di parlare di punti e classifica, la Dinamo deve interrogarsi su alcune costanti negative che la stanno accompagnando in questo primo scorcio di stagione. E se in Italia in qualche modo si può andare avanti (ma domenica contro la Reyer Venezia sarà dura), in Europa senza alcuni giocatori chiave non si può fare strada.
I grandi assenti. Brent Petway, ancora. Parlare di tunnel è riduttivo, la situazione è imbarazzante. Non solo per le cifre (zero punti e un solo tiro in 20’, più 3 rimbalzi), ma anche e soprattutto per un atteggiamento psicologico preoccupante: a un certo punto, solo in contropiede, ha preferito passare la palla a Logan marcato da due uomini piuttosto che andare da solo. MarQuez Haynes si è perso col passare dei minuti e ha giocato una partitaccia, dopo che a Varese, lunedì notte, aveva giocato la miglior partita della stagione. E se ti privi di due giocatori del quintetto (anche se Petway ormai è stato retrocesso in panchina) uno dei quali deve per giunta fare il gioco, la situazione non è delle migliori. Ieri ha “bucato” la partita nettamente anche David Logan (11 punti, 8 dei quali a giochi già chiusi) e anche Alexander, dopo un primo quarto promettente, ha combinato disastri. Solo Eyenga e a tratti Varnado sono stati produttivi, per vincere a Tel Aviv è poco.
Allarme sotto canestro. Non ci si muove da certe cifre: 15 rimbalzi in meno, 16 offensivi degli avversari. Proprio coi rimbalzi offensivi, a sorpresa, il Banco aveva dominato il primo quarto, chiuso 17-15 dopo essere stato anche avanti 11-4 con un’ottima partenza. Anche a Varese non era andata diversamente: -13 e 15 offensivi dei padroni di casa. La differenza, anche qui, è la qualità degli avversari e della competizione. In campionato si può vincere tirando molto bene e giocando sul saldo perse-recuperate, in Eurolega nessuno ti fa tirare col 54% da due e il 43% da tre.
La partita. Varnado ed Eynega caldissimi insieme ad Alexander nel primo quarto, nel secondo la Dinamo balza avanti di 5 (20-15) con una tripla di Stipcevic poi va una prima volta in rottura prolungata e si ritrova 22-29. Il terzxo fallo di Alexander è pesante ma finalmente Logan si sblocca e cinque punti di Eyenga regalano il controsorpasso (33-32). All’inizio del terzo quarto il Banco è brillante, passa dal 33-35 al 39-37 e qui c’è l’azione chiave: Logan, solissimo dall’angolo, sbaglia la tripla del +5 e da quel momento gioca solo il Maccabi. Il parziale fino alla fine del match è di 24-42 e parla da solo, il Banco si sfalda alla fine del terzo quarto e nell’ultimo non ci prova nemmeno, va sotto di 16 (52-68) e la partita non ha più senso.