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Dopo Budapest la Ferrari pensa già a Hockenheim

MILANO. Nessuna Ferrari sul podio in Ungheria, ma nonostante questo i segnali incoraggianti non mancano. Dopo la gara vinta da Hamilton, che ha visto sul podio anche la Red Bull di Daniel Ricciardo,...

26 luglio 2016
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MILANO. Nessuna Ferrari sul podio in Ungheria, ma nonostante questo i segnali incoraggianti non mancano. Dopo la gara vinta da Hamilton, che ha visto sul podio anche la Red Bull di Daniel Ricciardo, mentre le Ferrari sono finite al quarto e sesto posto, il Circus si sposta in Germania.

Tornare a Hockenheim è un po’ come visitare un nuovo circuito, dato che l’ultima volta che la F1 è stata qui era il 2014, la prima stagione della nuova era ibrida. Da allora, ci sono state molte evoluzioni sulle monoposto, per cui ci si può aspettare tempi sul giro considerevolmente più veloci rispetto a due anni fa, con pneumatici più sollecitati. Per la Germania Pirelli ha nominato le mescole medium, soft e supersoft (le stesse dell’ultima gara in Ungheria), introducendo un’opzione più dura rispetto a Hockenheim 2014, quando furono usate solo le mescole soft e supersoft.

Per quanto riguarda il circuito, è importante la gestione dei pneumatici posteriori, con forte accelerazione dalle curve lente. Difficile prevedere il meteo: nel 2014 il sabato le temperature ambientali raggiunsero i 38°C. Analizzando le tre mescole nominate, ci sarà un set obbligatorio sia di White medium, che deve essere disponibile per la gara, low working range, sia di Yellow soft, la cui versatilità lo renderà popolare in gara. Per l’occasione, la Ferrari ha scelto più supersoft rispetto a Mercedes e Red Bull.

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