Aumenta il numero dei russi esclusi
Canoa, pesi e altre federazioni internazionali stanno tagliando gli ex dopati
MOSCA. A dieci giorni dall'inizio di Rio 2016 sono almeno 90 (di cui 67 dell'atletica leggera) i russi che dovranno rinunciare al sogno olimpico. Il loro numero sembra però destinato ad aumentare, e secondo il Telegraph lo scandalo 'doping di Stato’ potrebbe far cadere gli sportivi russi come birilli, al punto che alla fine in Brasile andranno appena una quarantina dei 387 atleti della squadra olimpica russa.
A Mosca e dintorni, la previsione del giornale britannico ha destato scalpore e persino rabbia, e se il presidente del Comitato olimpico russo Aleksandr Zhukov si è affrettato a dichiarare che si tratta di una notizia inverosimile, il capo della Federazione russa di canottaggio, Veniamin But, ha assicurato che «nel peggiore dei casi» a Rio gareggeranno almeno 200 russi.
Intanto però la voragine sportiva si allarga. La Federazione internazionale di canoa ha annunciato l'esclusione dai Giochi di cinque russi menzionati nel rapporto Wada sul doping di Stato. Nella 'lista nera’ pure la campionessa di nuoto Yulia Yefimova, perché positiva nel 2013, e altri sei nuotatori. E poi ancora Tatiana Kashirina, argento a Londra nel sollevamento pesi, la ciclista Olga Zabelinskaia, due volte bronzo olimpico, e il due volte campione del mondo di lotta libera Viktor Lebedev, incappato nelll'antidoping dieci anni fa.
Domenica scorsa infatti il Cio ha rimesso alle singole federazioni la decisione di escludere o meno la Russia dalle gare dei Giochi di loro competenza. Per i russi il Comitato olimpico internazionale ha però alzato un pò l'asticella da superare per andare a Rio: innanzitutto i loro test antidoping saranno riesaminati, e poi tutti gli atleti russi che in passato hanno avuto problemi con sostanze proibite dovranno dire addio alle Olimpiadi, anche se hanno già scontato la squalifica.