Matteo Tedde un’eccellenza in Eccellenza
Momento magico per l’attaccante dell’Atletico Uri che fa il punto sulla sua squadra e sul campionato
12 dicembre 2017
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SASSARI. «Il mio segreto? Non credo di averne. Mi piace giocare e continuo ad allenarmi con la passione e l’entusiasmo di sempre. Poi ho la fortuna di stare bene e di non sentire l’età». Matteo Tedde, attaccante dell’Atletico Uri con un passato importante (Alghero in serie C, Villacidrese in D e Torres) continua a monopolizzare i titoli dei giornali. Domenica ha fatto diventare matti i difensori del Valledoria realizzando il gol che ha chiuso la partita e servendo decine di pallone ai compagni di reparto. La sua squadra sta scalando la classifica ed è ormai a un passo da Stintino, Sorso e Castiadas.
Matteo dove vuole arrivare l’Atletico Uri?
«Non ci siamo posti un traguardo. Sappiamo di essere un bel gruppo e scendiamo in campo per provare a vincere sempre. In questo periodo ci stiamo riuscendo spesso».
Lei ha sempre giocato dietro le punte e adesso si ritrova a fare il centravanti. Visti i risultati è una scelta indovinata.
«La verità è che nell’Atletico non c’è una prima punta vera. Il mister mi ha chiesto di giocare un po’ più avanti contando sulla mia esperienza e io sto cercando di fare del mio meglio».
Dieci giorni fa è tornato al “Vanni Sanna” di Sassari da avversario è ha fatto una gran bella figura. Che impressione le ha fatto la Torres?
«Cominciamo col dire che ho un gran ricordo della mia esperienza sassarese. La Torres è un pezzo di storia del calcio sardo e credo che abbia ancora la possibilità di inserirsi nella lotta per la promozione. Ho visto che la società si sta muovendo sul mercato e questo significa che c’è ancora voglia di provarci».
I rossoblù hanno dieci punti di ritardo dalla vetta. E le prime stanno volando.
«La lotta per il salto di categoria è ristretta a quattro o cinque squadre. La più attrezzata mi sembra il Castiadas ma vedo molto bene anche il Sorso e lo Stintino. Poi ci siamo noi e la Torres. Sarà una bella lotta».
Marco Tedde non ha segreti. E il suo Atletico Uri?
«Siamo un gruppo di amici, ci conosciamo da sempre e abbiamo la fortuna di aver trovato un gruppo di giovani con grandi qualità. Il resto è merito della società, che si è sempre dimostrata seria, e di un allenatore (Peppone Salaris) che conosce bene la categoria. Non siamo partiti benissimo ma adesso stanno arrivando i risultati e questo ci dà una spinta in più».
Campionato apertissimo?
«Assolutamente sì. C’è da giocare tutto il girone di ritorno e bisognerà stare attenti perchè da adesso in poi nessuno regalerà più nulla. I conti si faranno in primavera e noi speriamo di essere il più in alto possibile». (a.l)
Matteo dove vuole arrivare l’Atletico Uri?
«Non ci siamo posti un traguardo. Sappiamo di essere un bel gruppo e scendiamo in campo per provare a vincere sempre. In questo periodo ci stiamo riuscendo spesso».
Lei ha sempre giocato dietro le punte e adesso si ritrova a fare il centravanti. Visti i risultati è una scelta indovinata.
«La verità è che nell’Atletico non c’è una prima punta vera. Il mister mi ha chiesto di giocare un po’ più avanti contando sulla mia esperienza e io sto cercando di fare del mio meglio».
Dieci giorni fa è tornato al “Vanni Sanna” di Sassari da avversario è ha fatto una gran bella figura. Che impressione le ha fatto la Torres?
«Cominciamo col dire che ho un gran ricordo della mia esperienza sassarese. La Torres è un pezzo di storia del calcio sardo e credo che abbia ancora la possibilità di inserirsi nella lotta per la promozione. Ho visto che la società si sta muovendo sul mercato e questo significa che c’è ancora voglia di provarci».
I rossoblù hanno dieci punti di ritardo dalla vetta. E le prime stanno volando.
«La lotta per il salto di categoria è ristretta a quattro o cinque squadre. La più attrezzata mi sembra il Castiadas ma vedo molto bene anche il Sorso e lo Stintino. Poi ci siamo noi e la Torres. Sarà una bella lotta».
Marco Tedde non ha segreti. E il suo Atletico Uri?
«Siamo un gruppo di amici, ci conosciamo da sempre e abbiamo la fortuna di aver trovato un gruppo di giovani con grandi qualità. Il resto è merito della società, che si è sempre dimostrata seria, e di un allenatore (Peppone Salaris) che conosce bene la categoria. Non siamo partiti benissimo ma adesso stanno arrivando i risultati e questo ci dà una spinta in più».
Campionato apertissimo?
«Assolutamente sì. C’è da giocare tutto il girone di ritorno e bisognerà stare attenti perchè da adesso in poi nessuno regalerà più nulla. I conti si faranno in primavera e noi speriamo di essere il più in alto possibile». (a.l)