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La Dinamo corre più veloce dall’Hapoel

di Andrea Sini
La Dinamo corre più veloce dall’Hapoel

I sassaresi (con Bamforth a riposo) vincono nettamente in Israele e ottengono la migliore posizione per la Fiba Europe Cup

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Lasciate che si divertano, e al limite vincano, ma non chiedete loro di difendere. Per quello ci sarà tempo e modo domenica a Reggio Emilia. La Dinamo si mette alle spalle l’ultimo impegno esterno in Champions League mettendo in valigia tutti gli obiettivi prefissati: risparmiare i giocatori più spremuti, fare un passo avanti a livello di fiducia e, perché no, anche vincere. La squadra di Federico Pasquini vince in maniera abbastanza netta in casa dell’Unet Holon, punteggio finale 92-103 una gara ormai ininfluente nella classifica del gruppo A. Con questo successo, Spissu e compagni conquistano comunque il quinto posto, che vale la piazza migliore nella competizione “di riserva”, la Fiba Europe Cup.

Una buona sgambata. Con in campo due squadre ormai eliminate, è venuta fuori una gara veloce e leggera, nella quale le difese non si sono di certo dannate per disturbare la vena realizzativa dei rispettivi cecchini. La Dinamo ha segnato oltre 100 punti e dominato a rimbalzo (37-24), tenendo in pugno la gara dall’avvio del secondo quarto in poi. Con Bamforth (a riposo completo) e Stipcevic (quasi pronto al rientro) in tuta in panchina, Pasquini ha dato ampio spazio alle seconde linee, compresi Tavernari e Picarelli, riuscendo comunque a mantenere un buon bilanciamento e l’intensità giusta a livello offensivo. L’Hapoel è stato al gioco ma ha sempre sofferto, rientrando in partita per tre volte solo grazie a tre falli antisportivi particolarmente severi fischiati a Picarelli, Tavernari e Spissu. Una bella sgambata, insomma, con l’unica nota stonata del leggero risentimento muscolare che ha consigliato il riposo per Devecchi, in campo per appena un minuto. Pierre ha dato come sempre spettacolo, bene Planinic, interessanti segnali di risveglio da Jones.

Confusione in avvio. Pasquini dà spazio a Randolph prima dell’addio (andrà a Strasburgo), schierandolo come guardia accanto ad Hatcher. L’avvio di gara è da anti-basket, con i sassaresi che in attacco ne combinano una dopo l’altra (1/10 al tiro). Gli israeliani non fanno molto meglio ma i canestri di Holloway e Pnini sono sufficienti per andare sul 9-3 a metà quarto. Pasquini fa entrare Spissu e Planinic per Hatcher e Jones e la Dinamo si mette in moto: Pierre scalda la mano e firma il primo sorpasso (11-12), Spissu e Planinic si iscrivono a referto per il 18-22 e alla prima sirena i sassaresi sono avanti 20-22.

La fuga. Blatt pareggia subito i conti ma la Dinamo, che nel frattempo ha schierato anche Picarelli, è lanciatissima: Randolph, con la terza tripla personale, Tavernari con il solito canestro da 8 metri, Planinic e Spissu, firmano un break di 10-0 per il +10 (22-32). Alexander ridà vita all’Hapoel, Picarelli commette un antisportivo, si scatena Jones (34-43) ma arriva anche l’antisportivo di Tavernari con gli israeliani si accampano in lunetta. Pierre e Spissu vanno ancora a bersaglio, poi l’intensità difensiva cala vistosamente: la quarta tripla di Harrus e una schiacciata di Alexander poco prima della sirena di metà gara lasciano i sassaresi con un vantaggio minimo, 50-52. Nel secondo tempo i sassaresi si affidano a Polonara, gli israeliani ad Alexander, con le difese che non ne vogliono sentire di aumentare il ritmo e la gara che procede con un canestro da una parte e uno dall’altra (58-63, 67-69 a 3’). Un pizzico in più di attenzione regala un nuovo break, con Planinic che sigla il +7 (69-76) e Randolph che sulla terza sirena infila il punto del 72-78. Nell’ultimo periodo si prosegue sullo stesso binario, con l’Hapoel che si avvicina per un attimo (80-82) e la Dinamo, sicuramente più brillante e volitiva degli israeliani, che fila via decisa superando anche quota 100. Terza vittoria di fila, ottima per il morale, ma a Reggio Emilia toccherà difendere.

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