Tortora e la Torres: non è finita però...
Il mister rossoblù invita a tenere i piedi per terra ma non nasconde l’ottimismo in vista della finale playoff di Eccellenza
31 maggio 2018
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SASSARI. Quattro giorni all’alba e in casa Torres il tempo continua a scorrere sereno. La squadra si è allenata anche ieri sul prato del Vanni Sanna mentre la tifoseria si mobilita per dare una mano ai rossoblù nell’appuntamento più importante della stagione. Domenica pomeriggio è il calendario la gara di andata dei playoff che portano il serie D. Un traguardo che all’inizio del 2018 sembrava irragiungibile e che invece è dietro l’angolo. Mancano 180 minuti e manca un ultimo avversario: il Cannara, squadra umbra di un paesone di 4.500 abinati a metò strada tra Foligno e Perugia.
«Dobbiamo stare attenti – ha raccontato Pino Tortora, allenatore della squadra sassarese – perchè sarebbe imperdonabile distrarci proprio adesso. Lo dico per esperienza personale e perchè ancora non abbiamo conquistato niente. Lo dico ai tifosi e l’ho già detto ai ragazzi. Teniamo i piedi per terra e prepariamoci per due finali che bisognerà affrontare con il coltello tra i denti». Il mister però non nasconde l’ottimisno e ne ha mille motivi. «La squadra sta bene – ha continuato – e ha chiuso la stagione in crescita sia dal punto di vista fisico che del gioco. Non abbiamo problemi di giocatori infortunati o squalificati e ci stiamo preparando con l’attenzione e i ritmi di sempre. Oggi disputeremo la solita partitella in famiglia di metà settimana integrando l’organico con qualche ragazzo delle giovanili. Domani lavoreremo sulla rifinitura, poi sarà già vigilia. Io sono convinto che faremo bene e non sono disturbato dal fatto di dover giocare in casa la gara di andata. Anche in semifinale contro il Cuoiopelli abbiamo giocato la prima al Vanni Sanna e poi siamo andati a vincere in Toscana. Dovremo stare attenti a non prendere gol, ma sono fiducioso. Ho rispetto per il Cannara però giocheremo davanti ai nostri tifosi e avremo una marcia in più».
Tortora lunedì scorso è stato a Cannara per dare un’occhiata al campo e “fiutare” l’aria che tira da quelle parti. «C’è entusiasmo – conferma – ma stiamo parlando di un’altra cosa rispetto alla Torres. Il campo è piccolino e ha una sola tribuna con una capienza di poche centinaia di posti. Io mi auguro che i dirigenti umbri si rendano conto di che cosa significa giocare contro la Torres e scelgano una soluzione diversa. Però capisco anche che vogliano concludere la stagione in casa e dunque prepariamoci. Giocheremo dove ci dicono di giocare e cercheremo di tornare in serie D a prescindere dal campo e dagli avversari».
E’ il messaggio che il popolo rossoblù voleva sentire dopo troppi anni di amarezze e delusioni. Domenica al Vanni Sanna ci sarà il pienone. Lo si intuisce dai discorsi nei bar, dalle chat su internet, dalla improvvisa riscoperta di un amore che sembrava dimenticato ma era solo in freezer. Ci volevano mister Tortora i suoi ragazzi scongelarlo.
Antonio Ledà
«Dobbiamo stare attenti – ha raccontato Pino Tortora, allenatore della squadra sassarese – perchè sarebbe imperdonabile distrarci proprio adesso. Lo dico per esperienza personale e perchè ancora non abbiamo conquistato niente. Lo dico ai tifosi e l’ho già detto ai ragazzi. Teniamo i piedi per terra e prepariamoci per due finali che bisognerà affrontare con il coltello tra i denti». Il mister però non nasconde l’ottimisno e ne ha mille motivi. «La squadra sta bene – ha continuato – e ha chiuso la stagione in crescita sia dal punto di vista fisico che del gioco. Non abbiamo problemi di giocatori infortunati o squalificati e ci stiamo preparando con l’attenzione e i ritmi di sempre. Oggi disputeremo la solita partitella in famiglia di metà settimana integrando l’organico con qualche ragazzo delle giovanili. Domani lavoreremo sulla rifinitura, poi sarà già vigilia. Io sono convinto che faremo bene e non sono disturbato dal fatto di dover giocare in casa la gara di andata. Anche in semifinale contro il Cuoiopelli abbiamo giocato la prima al Vanni Sanna e poi siamo andati a vincere in Toscana. Dovremo stare attenti a non prendere gol, ma sono fiducioso. Ho rispetto per il Cannara però giocheremo davanti ai nostri tifosi e avremo una marcia in più».
Tortora lunedì scorso è stato a Cannara per dare un’occhiata al campo e “fiutare” l’aria che tira da quelle parti. «C’è entusiasmo – conferma – ma stiamo parlando di un’altra cosa rispetto alla Torres. Il campo è piccolino e ha una sola tribuna con una capienza di poche centinaia di posti. Io mi auguro che i dirigenti umbri si rendano conto di che cosa significa giocare contro la Torres e scelgano una soluzione diversa. Però capisco anche che vogliano concludere la stagione in casa e dunque prepariamoci. Giocheremo dove ci dicono di giocare e cercheremo di tornare in serie D a prescindere dal campo e dagli avversari».
E’ il messaggio che il popolo rossoblù voleva sentire dopo troppi anni di amarezze e delusioni. Domenica al Vanni Sanna ci sarà il pienone. Lo si intuisce dai discorsi nei bar, dalle chat su internet, dalla improvvisa riscoperta di un amore che sembrava dimenticato ma era solo in freezer. Ci volevano mister Tortora i suoi ragazzi scongelarlo.
Antonio Ledà