Tortu al Golden Gala per una notte magica
di Andrea Sini
Stasera il fenomeno sardo-lombardo in pista a Roma con i migliori del mondo Ieri l’incontro con il Papa, oggi la grande sfida: «Corro per migliorarmi sempre»
31 maggio 2018
2 MINUTI DI LETTURA
SASSARI. Un selfie con papa Francesco davanti alla basilica di San Pietro («Giuro che è il primo selfie che faccio in vita mia...»), tanto per tenersi ben allenato alle emozioni forti, poi stasera sulla pista dell’Olimpico ci sarà solo da correre. E andare forte.
Il giorno del Golden Gala è arrivato e i riflettori tornano ad accendersi su Filippo Tortu. Stasera alle 21,35 (diretta su Rai2) il velocista sardo-lombardo sarà al via dei 100 metri piani nella prestigiosa manifestazione intitolata a Pietro Mennea. Ed è proprio il record italiano detenuto dal leggendario velocista pugliese il prossimo obiettivo di Tortu, reduce dall’exploit di Savona: il suo nuovo primato personale, 10”03, è più lento di appena due centesimi di secondo rispetto al primato realizzato da Mennea nel 1979 a Città del Messico.
Si riparte dal record del meeting (9.75), tutta da gustare la sfida tra Ronnie Baker, uomo da battere con il suo 9.78, e Christian Coleman, argento mondiale all'esordio outdoor. Ma a far luccicare gli occhi degli appassionati italiani sarà la sfida tutta azzurra Tortu e Marcel Jacobs (10.08), una sorta di rivincita dopo la gara di Savona, con entrambi intenzionati ad abbassare ulteriormente il proprio personale. Entrambi ieri sono stati ricevuti da Bergoglio. «È stata un’emozione unica – racconta Tortu –, ho potuto incontrare e stringere la mano alla persona che considero più importante del mondo. E ora fa un certo effetto essere seduto insieme a grandi campioni e al mio amico Marcell. Sono molto carico, sarà sicuramente una grande gara. Mi chiedete del 10”01 di Mennea? Sinceramente l’obiettivo in ogni gara è sempre lo stesso, quello di fare il personale (ora 10”03, ndr). Mi accontenterei anche di un centesimo. A Savona c’erano ottime condizioni, ho sbagliato poco. Cercherò di replicarla e provare naturalmente ad andare già veloce. In questa prima parte con il mio allenatore (il papà Salvino, ndr) ci siamo concentrati sui 100, ma correremo anche i 200: stiamo aspettando a concentrarci sulla doppia distanza, penso però che in futuro sarà quella la mia gara principale. Quando ho saputo che avrei corso con Coleman ho provato un’emozione forte, non stavo più nella pelle. Questa – conclude Filippo Tortu – è davvero una gara che sento molto».
Il giorno del Golden Gala è arrivato e i riflettori tornano ad accendersi su Filippo Tortu. Stasera alle 21,35 (diretta su Rai2) il velocista sardo-lombardo sarà al via dei 100 metri piani nella prestigiosa manifestazione intitolata a Pietro Mennea. Ed è proprio il record italiano detenuto dal leggendario velocista pugliese il prossimo obiettivo di Tortu, reduce dall’exploit di Savona: il suo nuovo primato personale, 10”03, è più lento di appena due centesimi di secondo rispetto al primato realizzato da Mennea nel 1979 a Città del Messico.
Si riparte dal record del meeting (9.75), tutta da gustare la sfida tra Ronnie Baker, uomo da battere con il suo 9.78, e Christian Coleman, argento mondiale all'esordio outdoor. Ma a far luccicare gli occhi degli appassionati italiani sarà la sfida tutta azzurra Tortu e Marcel Jacobs (10.08), una sorta di rivincita dopo la gara di Savona, con entrambi intenzionati ad abbassare ulteriormente il proprio personale. Entrambi ieri sono stati ricevuti da Bergoglio. «È stata un’emozione unica – racconta Tortu –, ho potuto incontrare e stringere la mano alla persona che considero più importante del mondo. E ora fa un certo effetto essere seduto insieme a grandi campioni e al mio amico Marcell. Sono molto carico, sarà sicuramente una grande gara. Mi chiedete del 10”01 di Mennea? Sinceramente l’obiettivo in ogni gara è sempre lo stesso, quello di fare il personale (ora 10”03, ndr). Mi accontenterei anche di un centesimo. A Savona c’erano ottime condizioni, ho sbagliato poco. Cercherò di replicarla e provare naturalmente ad andare già veloce. In questa prima parte con il mio allenatore (il papà Salvino, ndr) ci siamo concentrati sui 100, ma correremo anche i 200: stiamo aspettando a concentrarci sulla doppia distanza, penso però che in futuro sarà quella la mia gara principale. Quando ho saputo che avrei corso con Coleman ho provato un’emozione forte, non stavo più nella pelle. Questa – conclude Filippo Tortu – è davvero una gara che sento molto».