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Preti e calcio, un parroco sardo nella nazionale dei sacerdoti

CAGLIARI. Il paradiso, tra svirgolate e un pallone. Con la sottana e il crocefisso al collo. E una marea di botte. Al “Meazza”, una limpida storia di calcio internazionale a undici tra i team di...

04 giugno 2018
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CAGLIARI. Il paradiso, tra svirgolate e un pallone. Con la sottana e il crocefisso al collo. E una marea di botte. Al “Meazza”, una limpida storia di calcio internazionale a undici tra i team di sacerdoti provenienti da Spagna, Protogallo, Ucraina e Croazia. Nell’Italia, patrocinata dalla Figc e dal Coni nazionale, una mezzala sarda: Walter Onano. Parroco di Monserrato alla San Giovanni la Salle, esperienze intense in aree con sacche di disagio e sofferenza, dalla Massimiliano Kolbe con don Carlo Follesa, al quartiere di Barracca Manna, fino a Sinnai, Samatzai e Santa Margherita di Pula, don Onano nella Championship dei religiosi è stato l'unico sardo. Maglia 8 (“centrocampista alla Tardelli. Meglio, alla Cappioli”), vice presidente dell’Associazione Selecao Italia, studi cagliaritani conclusi alla facoltà teologica, il sacerdote-giornalista è vice del direttore di Radio Karalitana, seguita emittente della diocesi, don Giulio Madeddu.

«Chi ha vinto il torneo? L’Ucraina con una rosa di venti seminaristi giovani, con buone qualità tecniche e una corsa senza fine. Noi abbiamo combattuto con forza e poi perso 1-0 la finalina con la Spagna». L'European Football Championship Priests di calcio a 11 ha messo al via l'ultima settimana di maggio, tra Rho e Milano le principali squadre clericali europee. Evento e nazionale tricolore hanno per referente Vincenzo De Mauro, arcivescovo in pensione e presidente onorario della Selecao sacerdoti. L’Italia, allenata da Moreno Buccianti, ex calciatore toscano e unico ateo del team, è uscita a testa alta. Don Walter annuisce. Classe ’68, passione forte per il calcio e il Cagliari (“Sono nato a due passi dall'Amsicora”), il reverendo coglie l’assist e cambia campo nel nome della sua squadra del cuore.

«La stagione è stata molto sofferta anche per lo spogliatoio molto teso. La salvezza è stata miracolosa e meritata al tempo stesso: la vittoria a Firenze non era scontata e con l'Atalanta che cercava punti per l'Europa League, pareva in salita. Grazie a Dio, è andata al meglio. Ora auguriamoci che il club tragga insegnamento dagli errori. Maran o Juric? Cosmi».

Mario Frongia

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