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La Dinamo non muore mai è una vittoria da ricordare

di Andrea Sini
La Dinamo non muore mai è una vittoria da ricordare

I sassaresi risalgono dal -20 e battono in volata lo Szolnoki Olaj

25 ottobre 2018
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SASSARI. Il dio della pallacanestro ama chi ci crede sino in fondo, anche sotto di 20 punti e sotto di tre arbitri. Il dio della palla a spicchi vuole molto bene anche a chi si presenta al palazzetto di mercoledì per una partita di Fiba Europe Cup e torna a casa con il cuore che scoppia di tensione e di amore per una squadra che non molla mai. Tremila ma buoni, al palazzetto, hanno vinto il premio fedeltà assistendo a una delle vittorie più belle degli ultimi anni. Dal -20 al +4, dal 58-78 di un match che sembrava segnato al 98-94 stampato sul tabellone da una schiacciata del gigante Cooley, dopo un coast to coast da togliere il fiato. La Dinamo batte lo Szolnoki Olaj nella seconda sfida di Europe Cup e vola in testa al girone.

Un match da ricordare. Sono stati 40 minuti infiniti. Prima l’incredibile tiro al bersaglio degli ungheresi, che al 27’ vantavano un sensazionale 14/20 da 3 punti. I biancoblù hanno fatto l’altalena, con fiammate e brusche frenate. Nel primo tempo il Banco non ha giocato malissimo ma è stato preso letteralmente a pallate; nel terzo quarto ha provato a rientrare ma in mezzo a una confusione inenarrabile, tra colpi proibiti, fischi arbitrali contestatissimi e una pioggia di tecnici e antisportivi è finita sotto di 20. Il break di 15-0 a cavallo degli ultimi due periodi ha permesso a Bamforth e compagni restare vivi, sino all’incredibile sorpasso, con un break di 11-0 negli ultimi 2’20”: dall’87-94 al 98-94. Una vittoria da ricordare.

Canestri enormi. Il primo quarto è una specie di tiro al bersaglio, con le difese che riescono a malapena a controllare gli attacchi. Esposito sceglie un quintetto più leggero del solito, con Gentile ala piccola, insieme a Smith, Bamforth e alla coppia di lunghi Thomas-Cooley, ma in pochi minuti le carte sono già tutte mischiate. Lo Szolnoki chiude la prima frazione avanti, 24-27, e continua a bombardare. Il Banco resta in partita mandando a canestro praticamente tutto il quintetto. Thomas firma la parità a quota 37 poco prima di metà periodo, poi i magiari volano via con Milosevic e lo scatenato Vojvoda, che piazza con nonchalance il siluro del +10 (45-55). A metà gara il Banco è sotto 48-56, con tanti rebus da risolvere.

Colpi proibiti. Le squadre giocano duro, gli arbitri vanno nel pallone e lo Szolnoki è bravo ad approfittarne (52-65). Esposito va su tutte le furie, Andric si becca un tecnico, Vojvoda fiuta profumo di difesa a zona e colpisce per la quinta volta (su 5) da oltre i 6,75. Bamforth si becca un antisportivo, Benke e Airinton spengono la luce del palazzetto: a metà terzo quarto la Dinamo è a -19 (56-75), con tanta rabbia in corpo e pochissima lucidità. Rowsey fa in tempo a infilare la tripla numero 14 per il 58-78 e la partita sembra finita.

All’inferno e ritorno. Il Banco è bravo a piazzare subito un break di 9-0 (67-78 alla terza sirena). Il palazzetto ci crede, la squadra pure e tutti insieme volano -5 (73-78). Lo Szolnoki trova un colpo di coda, con break di 6-0 per il 73-84 a 7’20” dalla fine. Si riprende a giocare a basket, Bamforth si accende (82-86), ma Molosevic e Vojvoda fanno ancora malissimo: sull’87-94, a 2’20”, sembra finita. Invece Bamforth segna 5 punti di fila, il Banco picchia duro in difesa e a 58” Petteway colpisce da 8 metri per il sorpasso, 95-94. Ancora una grande difesa sassarese, poi Petteway fa 1/2 dalla lunetta e Szolnok attacca con 20”. Il Banco difende, Cooley inventa un recupero e vola a schiacciare tutto solo. Il palazzetto esplode, dio benedica il mercoledì di coppa.

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