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JP10 firma fino al 2023 «Cagliari è la mia casa»

di Mario Frongia

Joao Pedro ieri allo store di largo Carlo Felice insieme all’uruguaiano Oliva «Se siamo in alto non è fortuna. Con la Fiorentina vogliamo un’altra vittoria»

08 novembre 2019
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CAGLIARI. «Gli ultimi due anni? Come se fossero stati dieci». Joao Pedro, nel giorno del prolungamento del contratto. Con i tifosi che lo chiamano e gli dedicano un applauso. Il numero 10 di Ipatinga ha allungato le nozze con il Cagliari di dodici mesi, fino al 2023. Un traguardo che lo inorgoglisce. «Quando sono arrivato non pensavo potesse andare così. Cagliari e il Cagliari sono diventati la mia seconda casa. Sono nati i miei figli, sono cresciuto in campo e fuori. E ho avuto situazioni delicate e faticose. Ma adesso, tutto va al meglio. Ed ero certo che sarei rimasto».

Il riferimento è alla squalifica per quattro turni - rimediata proprio con la Fiorentina, per un calcione a Chiesa con la palla lontana - e a seguire i sei mesi di stop forzato per la questione doping. Una vicenda chiusasi al meglio. Ma Joao non scorda. «Ho trovato la forza per reagire e guardare avanti con fiducia». Il passato, archiviato. Il presente ha i colori dell'arcobaleno. E lascia intuire grandi emozioni. "Stiamo facendo bene. L'ho detto dopo il Bologna, mi sono divertito tantissimo e va così anche per i compagni. Questo significa che c'è lo spirito giusto».

Il brasiliano - ieri allo Store rossoblù con Oliva, e un esercito di tifosi in fila per avere autografi e selfie - è nell'isola dal 2014. In bacheca 165 presenze 44 reti, cifra che lo conduce tra i migliori dieci marcatori all time del Cagliari. «Sono contento per il rinnovo. Dopo tutto quello che è stato detto a inizio stagione, ho provato a fare il mio. Ho avuto la fortuna di poter rispondere nel migliore dei modi sul campo. Per me è un onore, i miei figli crescono qua e mi sento a casa. Ho avuto momenti di difficoltà, ma anche tante gioie. Sto dando il mio contributo in un anno importante per il club. La pressione? C'è perché stiamo facendo bene, stiamo rubando il posto ad altre squadre e stiamo dando fastidio. La pressione ci fa piacere: essere lì su è bello».

Il brasiliano aggiunge: «Non è fortuna, ma lavoro. Le prime giornate si poteva dire che era fortuna, ora no. Stiamo dando risposte, anche con Bologna e Atalanta. Adesso, testa alla Fiorentina: vogliamo vincere». Si parla di posizione. «Sto giocando più arretrato, quasi trequartista con Radja. Ci troviamo bene. Mi ero abituato a fare anche la seconda punta. Fiorentina? Dobbiamo pensare a vincere ogni partita, inutile pensare agli altri».

Un gruppo che va a memoria. «Stiamo facendo bene perché ci divertiamo e pensiamoo alla singola gara. Simeone? Ragazzo in gamba. Ma io sono più bello».

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