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La Dinamo resiste e rilancia batte Brescia ed è seconda

di Andrea Sini
La Dinamo resiste e rilancia batte Brescia ed è seconda

I biancoblù, orfani di Pozzecco (a casa con l’influenza), la spuntano dopo 40’ di battaglia Gli ospiti partono meglio e volano a +10, poi la grande reazione guidata da Spissu e Jerrells

02 dicembre 2019
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SASSARI. Sicurezza e coraggio, capacità di tenere la barra dritta nei momenti complicati e voglia di sbucciarsi le ginocchia sino in fondo. Ma soprattutto talento, tanto talento. Mette in campo tutte le sue doti, la Dinamo, che resiste al tentativo di sorpasso della Germani Brescia di Vincenzo Esposito e la spunta per 76-70. Un successo figlio di un grande terzo quarto, che regala ai sassaresi l’aggancio al secondo posto, a pari punti con Brindisi: e domenica al PalaPentassuglia sarà scontro diretto.

Doppia velocità. Serve una grande reazione, ai sassaresi, per spuntarla contro una Germani priva di Horton ma comunque profonda e assai ben organizzata: il +10 lombardo (25-35 al 16’) non è stato casuale e soltanto un break di 22-0 a cavallo del riposo ha permesso alla Dinamo, guidata in panchina da Edoardo Casalone (Pozzecco era a casa con l’influenza) di riprendere in mano la gara. Ma, ancora una volta, a fare la differenza in un finale comunque aperto sono state le giocate da star dei vari Jerrells, Bilan ed Evans.

Sabbia negli ingranaggi. La Dinamo parte un po’ frenata, Brescia difende duro e colpisce da lontano con Luca Vitali e Sacchetti. I sassaresi provano a velocizzare il gioco e trovano buone soluzioni con Evans e Bilan (13-10 al 6’), ma Brescia impatta a quota 15 con una tripla frontale di Abass e inizia a prendere giri. Il Banco si ripresenta in campo con la coppia Spissu-Jerrells, con Vitali ed Evans in ala e McLean centro. I sassaresi spadellano da oltre l’arco (7 errori nei primi 7 tentativi), e i ragazzi di Esposito sembrano avere le idee un po’ più chiare: Sacchetti e Moss spingono avanti la Leonessa, che dopo il timeout di Casalone trovano il +6 con un alto-basso che premia Cain (17-23 a 6’20” dal riposo). Spissu firma la prima bomba sassarese della serata, ma McLean è un palo nell’area colorata e la Germani vola: Michele Vitali rimedia un fallo tecnico, Warner e Abass fanno centro da oltre i 6,75 e a 4’10” da metà gara gli ospiti sono schizzati a +10 (22-32). La Dinamo ha anche problemi di falli, con Gentile a quota 3, Evans e Vitali a 2, ma il carattere non fa difetto ai sassaresi: Jerrells si sblocca, Evans va di forza per un gioco da tre punti (30-35). Abass però continua a fare danni e la Leonessa risponde colpo su colpo, con Laquintana che segna la tripla del 34-42.

La svolta. Il Banco stringe i denti, va sino al ferro con Evans e Bilan, poi a 4” dalla fine del tempo Spissu subisce uno sfondamento e coach Esposito da in escandescenze, rimediando un fallo tecnico. Il clima si accende e a fine periodo la Dinamo è risalita a -3, 39-42. Il Banco esce dagli spogliatoi con la carica giusta, difende duro e trova con Spissu e Vitali le triple del sorpasso (45-42). È tutta un’altra gara, con Brescia che vede crollare le percentuali al tiro da fuori e la Dinamo che ritrova fluidità e corsa (50-42 a 6’05”): il timeout di Esposito non ferma i sassaresi, che allungano il break a dismisura, toccando il +14 (56-42).

Cuore&talento. Brescia resta a secco per 6’27” e a rompere l’incantesimo è Moss, che prende i suoi per mano e li riporta a -8 (56-48). La Dinamo ha un super Spissu (61-50), Brescia ha Laquintana e Warner che la tengono viva. Alla terza sirena la gara è è di fatto aperta (61-54), poi il grande ex Brian Sacchetti firma da lontano il -4, 61-57. Qui viene di nuovo fuori la Dinamo, che non vacilla e rovescia ancora il tavolo: Gentile e Jerrells si sbloccano dopo una marea di errori e arriva un controbreak di 13-4, con la seconda tripla della guardia americana che vale il 74-61 a 5’44”. Moss non si arrende e segna due gran canestri (74-66 a 3’), poi Casalone rimanda dentro Spissu ed Evans, il Banco stringe i denti e nonostante qualche errore e arriva sino in fondo sul 76-70. È una vittoria che vale tanto.

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