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«Con l’oro dico a tutti che le sfide più dure si possono vincere»

di Gianni Bazzoni
«Con l’oro dico a tutti che le sfide più dure si possono vincere»

A soli 19 anni il pugile Daniele Oggiano è sul trono tricolore «Volevo vincere anche per dare notorietà alla mia città»

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PORTO TORRES. Sul volto da ragazzino ha i segni del combattimento, non per i pugni presi ma per le testate che non fanno certo parte della boxe. Ma a volte ci sono. Daniele Oggiano ha 19 anni appena compiuti e ha regalato alla Sardegna la medaglia d’oro ai campionati italiani assoluti (quelli dove combatti con avversari più grandi anche di 3 e 4 anni) che si sono conclusi domenica a Roma. Il campioncino di Porto Torres - che difende i colori del Boxing Club Alberto Mura - insieme a Patrick Cappai è il più giovane campione italiano e ha centrato l’obiettivo all’esordio dopo avere già conquistato a giugno il “Guanto d’oro”, un passaggio che faceva presagire l’inizio di una bella favola.

«Ancora non mi rendo bene conto dell’impresa – racconta Daniele, coccolato dal suo maestro Gianni Mura e dal direttore sportivo Piero Candidda – ma so che è un traguardo importante. Mi sono preparato duramente negli ultimi mesi, ho fatto grandi sacrifici, tante rinunce per un ragazzo della mia età. Sono andato per vincere, non per arroganza ma perchè ci credevo, consapevole delle mie potenzialità».

Diplomato all’Istituto professionale, Daniele lavora saltuariamente come cameriere. Ma la sua vita è il pugilato: ha cominciato a infilarsi i guantoni quando aveva solo 8 anni dopo una esperienza nel karate.

«Mio padre mi ha consigliato di provare la boxe, e da lì non sono più tornato indietro». Campione italiano Youth e vice campione europeo della stessa categoria, già da qualche tempo nel giro della Nazionale, Daniele Oggiano sembra che stia lì da sempre, invece ha solo 19 anni eppure la maturità giusta per puntare davvero in alto. «I bambini in palestra mi guardano come un esempio, vogliono fare come me – dice Daniele – e questo mi carica. So che lo sport ti proietta in una dimensione alta quando vinci: io ci credo, penso che quando conquisti un titolo italiano hai regalato notorietà anche alla tua città e alla tua gente. Abbiamo tanti problemi, mille difficoltà quotidiane. Ecco, una vittoria così ci aiuta a credere che possiamo vincere le sfide, anche quelle impossibili».

Un po’ di riposo e Daniele tornerà in palestra per pensare al nuovo anno: per lui potrebbero spalancarsi le porte della Nazionale: «Poi si vedrà, ora mi godo questo titolo che è tanta roba».

Gianni Mura, il maestro che lo segue da bambino conferma: «Daniele è giovanissimo ma può stare tra i grandi, l’ha dimostrato sul ring. A noi come Boxing Club mancava un titolo per chiudere il cerchio: l’oro agli assoluti. Lo diceva anche mio zio Alberto, ora l’impresa è compiuta». E il ds Piero Candidda rilancia: «Daniele è in continua crescita, la boxe richiede sacrifici e lui ha imparato a farli. Sa che pratica uno sport individuale dove però il gioco di squadra è fondamentale per arrivare sempre più in alto. La strada è quella giusta».



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