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Il giudice... fa luce Vince il Valledoria

di Stefano Serra
Il giudice... fa luce Vince il Valledoria

Supercoppa. La Nuorese punita con lo 0-3 a tavolino «Società ospitante, sua la colpa per l’illuminazione in tilt»

10 gennaio 2020
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CAGLIARI. I rigori più lunghi della storia non verranno mai calciati. Il giudice sportivo della Federcalcio regionale ieri ha deciso di assegnare a tavolino, con il punteggio di 3-0, la Supercoppa sarda dei dilettanti, giocata il 28 dicembre al Frogheri di Nuoro e sospesa per il mancato funzionamento dell’impianto di illuminazione dello stadio. Il trofeo va dunque al Valledoria, vincitore della Coppa di Promozione, mentre resta al buio la Nuorese, titolare della Coppa di Eccellenza.

Sul campo era finita 2-2, 1-1 dopo i tempi regolamentari e quindi dopo i supplementari mai conclusi perché l’arbitro aveva fischiato poco prima del 120’. Troppo buio per giocare, figurarsi per tirare i rigori e assegnare così il trofeo.

La Nuorese è stata dunque ritenuta responsabile, e punita, perché considerata “società ospitante”, e quando si verifica una “sopravvenuta oscurità il regolare allestimento del campo di gioco è compito della società “ospitante”, sostiene la Figc citando le norme.

Il giudice sportivo, esaminato il referto arbitrale, ha dunque preso atto che la partita «veniva interrotta definitivamente dopo la disputa del secondo tempo supplementare e prima dell’esecuzione dei calci di rigore, in quanto l’impianto di illuminazione, la cui accensione si rendeva necessaria per il sopraggiungere dell’oscurità, non funzionava – si legge nel comunicato ufficiale -. La Nuorese aveva organizzato su sua esplicita richiesta la partita, e solo con una nota del 28 dicembre delle ore 19 (a giochi ormai fatti, dunque) la società spiegava che l’impianto non era stato più acceso dalla Festa del Redentore, in agosto, e che il dispositivo sarebbe andato in corto al momento del suo azionamento all’inizio del secondo tempo».

Il regolamento prevede la perdita della gara nei confronti della società responsabile. Diverso sarebbe stato il poter provare che l’impianto non si sia acceso per un fatto improvviso, imprevisto o imprevedibile, «cosa che la società barbaricina non ha potuto dimostrare, né tantomeno porre una riserva scritta nel referto di gara dell’arbitro», chiosa il giudice.

Per la società anglonese si tratta del secondo successo di rilievo nella sua storia sportiva campionati vinti a parte, e dopo essersi aggiudicato la Coppa di Promozione edizione 2018/2019.

Nella lunga storia del calcio regionale non era mai successo che l’assegnazione di un trofeo fosse decisa al di fuori del rettangolo di gioco, e per episodi del tutto anomali come quello capitato poco meno di due settimane fa al Comunale di Nuoro.

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