La Nuova Sardegna

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Un Banco spietato verso la Final Eight

di Roberto Sanna
Un Banco spietato verso la Final Eight

Poco meno di un mese di tempo per trovare il nuovo assetto

21 gennaio 2020
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INVIATO A PESARO. Rotta su Pesaro (passando domani per Strasburgo) un’altra volta dopo la dimostrazione di forza sfoderata domenica. Nel senso che il prossimo obiettivo reale del Banco in questa (finora bellissima) stagione si concretizzerà ancora alla Vitifrigo Arena il 14 febbraio con i quarti di finale della Final Eight di Coppa Italia contro l’Happycasa Brindisi. Dando per scontato che una squadra come questa non lascerà per strada nemmeno le briciole, il momento contingente impone di lavorare in questa direzione. Perché il recupero di Evans e l’arrivo di Coleby al posto di McLean porteranno, inevitabilmente, il coach Pozzecco a ridisegnare l’assetto della sua squadra e l’idea non può essere che quella di trovarlo in prospettiva Final Eight.

Tappe intermedie. Il cammino verso Pesaro sarà scandito da tappe intermedie in Europa e in Italia che porteranno a un febbraio anomalo, con la Dinamo che non giocherà al PalaSerradimigni per tutto un intero mese fra trasferte e soste, coppe comprese. La regular season della Champions League si concluderà il 5 febbraio a Manresa e la qualificazione è già in tasca; in campionato ci sarà la partita di sabato prossimo in casa contro Trento, il 2 febbraio la trasferta di Trieste, quindi di fila il turno di riposo, la Final Eight e la sosta per la nazionale. Di fatto, ci sono quindici giorni di tempo e cinque partite per fare i test agonistici al nuovo “format” con Coleby.

Duttilità. È quella che viene chiesto a Dwight Coleby. In quella zona del campo, il Banco ha già gli intoccabili: Bilan, Evans e anche Pierre, un 3 che riempie l’area e può anche dare minuti da 4. Non serve una stella e forse il fallimento di McLean, che magari si aspettava un altro contesto, si può parzialmente spiegare con l’efficacia dei “Big three”. Serve, invece, un giocatore che consenta a Pozzecco di gestire il minutaggio dei titolari senza che si abbassino la qualità e l’intensità del gioco. Coleby deve consentire a Bilan prima di tutto (25’ di media in campo) ed Evans di rifiatare in tranquillità. Resta da valutare l’eventuale opzione di vedere Bilan e Coleby insieme, ma questo è un discorso prematuro visto che ancora non ha giocato nemmeno un minuto. In compenso a Pesaro ha impressionato la sua voglia di essere già presente, seguendo da vicino il riscaldamento e anche i time-out.

Gli spietati. In questa lunga striscia di nove vittorie, uno degli aspetti che più ha impressionato è la capacità di concentrazione e quindi esprimere un rendimento elevato anche con le squadre più deboli, con scarti finali molto ampi. A Pesaro e Treviso, per esempio, in casa contro Roma, il Banco non si accontenta di vincere semplicemente perché qualitativamente è superiore. Vince sprigionando un’energia impressionante, tanto che a volte ci si chiede se qualcuno non debba frenare un po’ e risparmiarsi per la primavera. Meglio così: tutto questo fa del Banco una squadra che, anche andando oltre la posizione in classifica, nessuno vuole trovarsi di fronte.

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