Dwight Coleby risponde subito presente Ed è soltanto l’inizio
Il nuovo acquisto ha messo in campo grande energia E in futuro potrà giocare anche accanto a Bilan
27 gennaio 2020
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SASSARI. La faccia è quella giusta, la voglia di lottare pure, su tutto il resto ci si può lavorare. Del debutto di Dwight Coleby sul parquet del PalaSerradimigni restano un paio di flash importanti e la sensazione che quando il processo di inserimento nel nuovo gruppo verrà perfezionato se ne potranno vedere delle belle.
L’ala americana, che aveva indossato per la prima volta la maglia della Dinamo nel match di mercoledì scorso a Strasburgo, contro Trento ha trovato immediatamente spazio nelle rotazioni di coach Pozzecco. Dopo appena una decina di giorni trascorsi con la squadra, con in mezzo pochissimi allenamenti, tre partite e molti viaggi, l’intesa di Coleby con i compagni al momento è praticamente nulla, come testimoniato dalle pochissime palle toccate in fase offensiva. Sull’unica palla davvero giocavile, un ottimo assist di Jerrells, il giocatore delle Bahamas ha dato dimostrazione delle proprie doti atletiche, concludendo con una schiacciata a difesa schierata che ha fatto saltare in piedi i 4500 del PalaSerradimigni.
Ma le cose più interessanti, soprattutto in prospettiva, sono legate alla presenza nell’area colorata: dopo un’apparizione non indimenticabile nel primo tempo, Coleby ha via via preso il ritmo e nell’ultimo quarto è entrato pienamente in partita, dando di fatto il la alla rimonta sassarese. L’energia messa in difesa e a rimbalzo in quei frangenti hanno fatto tutta la differenza del mondo per il Banco, che non a caso è riuscito a risalire dal -9 sino alla parità. Con tutti i distinguo del caso, un’energia che ha ricordato da un certo punto di vista quella che McLean aveva messo in campo a inizio stagione, prima di cambiare completamente atteggiamento.
Domenica sul parquet Coleby ha giocato insieme a Evans e Pierre, ma nei piani dello staff tecnico c’è anche l’idea di giocare nuovamente con due lunghi. Così come McLean veniva saltuariamente schierato accanto a Miro Bilan, allo stesso modo anche il nuovo acquisto tra qualche tempo potrebbe giocare al fianco del centro croato. Un’ipotesi decisamente interessante e assai realistica, come confermato da coach Pozzecco nel dopogara. Ma prima, è chiaro, serviranno un po’ allenamenti insieme al gruppo. (a.si.)
L’ala americana, che aveva indossato per la prima volta la maglia della Dinamo nel match di mercoledì scorso a Strasburgo, contro Trento ha trovato immediatamente spazio nelle rotazioni di coach Pozzecco. Dopo appena una decina di giorni trascorsi con la squadra, con in mezzo pochissimi allenamenti, tre partite e molti viaggi, l’intesa di Coleby con i compagni al momento è praticamente nulla, come testimoniato dalle pochissime palle toccate in fase offensiva. Sull’unica palla davvero giocavile, un ottimo assist di Jerrells, il giocatore delle Bahamas ha dato dimostrazione delle proprie doti atletiche, concludendo con una schiacciata a difesa schierata che ha fatto saltare in piedi i 4500 del PalaSerradimigni.
Ma le cose più interessanti, soprattutto in prospettiva, sono legate alla presenza nell’area colorata: dopo un’apparizione non indimenticabile nel primo tempo, Coleby ha via via preso il ritmo e nell’ultimo quarto è entrato pienamente in partita, dando di fatto il la alla rimonta sassarese. L’energia messa in difesa e a rimbalzo in quei frangenti hanno fatto tutta la differenza del mondo per il Banco, che non a caso è riuscito a risalire dal -9 sino alla parità. Con tutti i distinguo del caso, un’energia che ha ricordato da un certo punto di vista quella che McLean aveva messo in campo a inizio stagione, prima di cambiare completamente atteggiamento.
Domenica sul parquet Coleby ha giocato insieme a Evans e Pierre, ma nei piani dello staff tecnico c’è anche l’idea di giocare nuovamente con due lunghi. Così come McLean veniva saltuariamente schierato accanto a Miro Bilan, allo stesso modo anche il nuovo acquisto tra qualche tempo potrebbe giocare al fianco del centro croato. Un’ipotesi decisamente interessante e assai realistica, come confermato da coach Pozzecco nel dopogara. Ma prima, è chiaro, serviranno un po’ allenamenti insieme al gruppo. (a.si.)