Trieste punisce sulla sirena una Dinamo presuntuosa
di Andrea Sini
Come contro Trento, i sassaresi perdono ancora con una tripla all’ultimo secondo Match dominato per oltre 30’, con massimo vantaggio di 16 punti. Negli ultimi 4’ il crollo
03 febbraio 2020
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Per la beneficienza, suonare Dinamo Sassari. Si effettua anche servizio a domicilio.
Regali, regali, regali, all’Allianz Arena di Trieste, dove la squadra di Gianmarco Pozzecco perde la seconda gara di fila con una tripla sulla sirena. Fanno festa i seimila del PalaRuffini e i ragazzi di coach Dalmasson, che trovano all’ultimo respiro trovano il guizzo vincente con l’ex, “Lobito” Fernandez, autore dell’83-82. Trieste, una modesta squadra che lotta per salvarsi, esulta proprio come all’andata: anche allora i biancoblù smisero letteralmente di giocare nell’ultimo periodo.
Quanto spreco. A differenza del match di una settimana fa contro Trento, stavolta i sassaresi hanno letteralmente gettato via una partita controllata per tutti i 40 minuti, sprecando vantaggi che hanno oscillato costantemente tra il +8 e il 16 (41-57 a metà terzo periodo) e bruciando il +12 (58-70) del minuto 32. Un dominio testimoniato dalla valutazione complessiva di squadra (100-78 per il Banco) e dall’enorme divario a rimbalzo, 50-30. Tutte le voci statistiche (a parte le palle perse) sono a favore di Evans e compagni, ma i numeri servono a ben poco, quando la squadra stacca la spina, è troppo pigra per dare il colpo di grazia a un avversario costantemente alle corde, e giocando col fuoco finisce per bruciarsi.
Un approccio molle. La Dinamo parte con un buon piglio a livello offensivo, ma in difesa le cose vanno malissimo: Trieste fa sempre canestro con 5/6 in avvio, va sull’11-7 e poi sul 18-15. L’ingresso Jerrells, Coleby e Gentile regala un equilibrio migliore e negli ultimi 2 minuti del periodo arriva un break di 9-2, per il 20-24 con cui si chiude la prima frazione.
25 minuti di dominio. L’avvio di secondo periodo è tutto dei biancoblù, che allungano il break sino al 15-2 e volano a +10, 20-30. I sassaresi restano in pieno controllo, anche Coleby si iscrive a referto, ma i sassaresi commettono qualche leggerezza di troppo e anziché allungare vengono risucchiati: Hickman si sblocca e Da Ros appoggia da sotto il -4, 29-33 a 5’20” da metà gara. Sono le avvisaglie di un lungo tira e molla che vede la Dinamo dominare (29-41 a 3’10”), sprecare, vedere Trieste rientrare (34-41) per poi allungare ancora. A metà gara la Dinamo è avanti 34-44, la tripla di Evans vale il 34-47, poi il Banco resta in controllo ma senza mai volere infierire. Trieste prova a risollevarsi con Fernandez e Jones, Bilan però è immarcabile, che insieme a Vitali confeziona il +16, 41-57 poco prima di metà periodo. Arriva un nuovo calo (53-64 alla terza sirena), ma i sassaresi restano in peno controllo, con Jerrells che firma il 58-70 a 8’ dalla fine.
Il disastro. L’Allianz Dome è silente, il Banco amministra ma è troppo presto per cantare vittoria: tre pessimi attacchi sassaresi rilanciano Trieste, che con Justice e Hickman fa -6 a 6’40”, 64-70. Il Banco allunga ancora con Pierre e sul 64-75 a 4’10” dalla fine per perdere deve accadere un vero disastro. Ed eccolo, il disastro, sotto forma di un parziale di 25-12 in 4 minuti: Spissu e Gentile non sono lucidi nella gestione dei possessi, e i padroni di casa piazzano un break devastante: Whashington e Fernandez riaprono completamente i giochi e a 1’58” il tabellone dice 74-75. Evans sblocca la Dinamo dalla lunetta, anche Mitchell e Bilan fanno 2/2, poi a 15” dalla sirena Whashington firma il 78-79. La maratona dalla lunetta prosegue: Trieste fa fallo, Gentile e Fernandez non tremano dalla lunetta e a 12” il punteggio è 80-81. Poi Spissu fa 1 su 2 a 10” e nell’ultimo possesso Trieste ci crede e Fernandez fa il miracolo: tripla sulla sirena e Dinamo ko. Stavolta è uno schiaffo che va male veramente.
Regali, regali, regali, all’Allianz Arena di Trieste, dove la squadra di Gianmarco Pozzecco perde la seconda gara di fila con una tripla sulla sirena. Fanno festa i seimila del PalaRuffini e i ragazzi di coach Dalmasson, che trovano all’ultimo respiro trovano il guizzo vincente con l’ex, “Lobito” Fernandez, autore dell’83-82. Trieste, una modesta squadra che lotta per salvarsi, esulta proprio come all’andata: anche allora i biancoblù smisero letteralmente di giocare nell’ultimo periodo.
Quanto spreco. A differenza del match di una settimana fa contro Trento, stavolta i sassaresi hanno letteralmente gettato via una partita controllata per tutti i 40 minuti, sprecando vantaggi che hanno oscillato costantemente tra il +8 e il 16 (41-57 a metà terzo periodo) e bruciando il +12 (58-70) del minuto 32. Un dominio testimoniato dalla valutazione complessiva di squadra (100-78 per il Banco) e dall’enorme divario a rimbalzo, 50-30. Tutte le voci statistiche (a parte le palle perse) sono a favore di Evans e compagni, ma i numeri servono a ben poco, quando la squadra stacca la spina, è troppo pigra per dare il colpo di grazia a un avversario costantemente alle corde, e giocando col fuoco finisce per bruciarsi.
Un approccio molle. La Dinamo parte con un buon piglio a livello offensivo, ma in difesa le cose vanno malissimo: Trieste fa sempre canestro con 5/6 in avvio, va sull’11-7 e poi sul 18-15. L’ingresso Jerrells, Coleby e Gentile regala un equilibrio migliore e negli ultimi 2 minuti del periodo arriva un break di 9-2, per il 20-24 con cui si chiude la prima frazione.
25 minuti di dominio. L’avvio di secondo periodo è tutto dei biancoblù, che allungano il break sino al 15-2 e volano a +10, 20-30. I sassaresi restano in pieno controllo, anche Coleby si iscrive a referto, ma i sassaresi commettono qualche leggerezza di troppo e anziché allungare vengono risucchiati: Hickman si sblocca e Da Ros appoggia da sotto il -4, 29-33 a 5’20” da metà gara. Sono le avvisaglie di un lungo tira e molla che vede la Dinamo dominare (29-41 a 3’10”), sprecare, vedere Trieste rientrare (34-41) per poi allungare ancora. A metà gara la Dinamo è avanti 34-44, la tripla di Evans vale il 34-47, poi il Banco resta in controllo ma senza mai volere infierire. Trieste prova a risollevarsi con Fernandez e Jones, Bilan però è immarcabile, che insieme a Vitali confeziona il +16, 41-57 poco prima di metà periodo. Arriva un nuovo calo (53-64 alla terza sirena), ma i sassaresi restano in peno controllo, con Jerrells che firma il 58-70 a 8’ dalla fine.
Il disastro. L’Allianz Dome è silente, il Banco amministra ma è troppo presto per cantare vittoria: tre pessimi attacchi sassaresi rilanciano Trieste, che con Justice e Hickman fa -6 a 6’40”, 64-70. Il Banco allunga ancora con Pierre e sul 64-75 a 4’10” dalla fine per perdere deve accadere un vero disastro. Ed eccolo, il disastro, sotto forma di un parziale di 25-12 in 4 minuti: Spissu e Gentile non sono lucidi nella gestione dei possessi, e i padroni di casa piazzano un break devastante: Whashington e Fernandez riaprono completamente i giochi e a 1’58” il tabellone dice 74-75. Evans sblocca la Dinamo dalla lunetta, anche Mitchell e Bilan fanno 2/2, poi a 15” dalla sirena Whashington firma il 78-79. La maratona dalla lunetta prosegue: Trieste fa fallo, Gentile e Fernandez non tremano dalla lunetta e a 12” il punteggio è 80-81. Poi Spissu fa 1 su 2 a 10” e nell’ultimo possesso Trieste ci crede e Fernandez fa il miracolo: tripla sulla sirena e Dinamo ko. Stavolta è uno schiaffo che va male veramente.