Fognini e la sua Sardegna: "Qui vinciamo sempre"
L'azzurro guiderà l’Italia in Coppa Davis a Cagliari il 6 e il 7 marzo contro la Corea. «Non sarà facile ma i tifosi ci aiuteranno»
SASSARI. Sarà lui a condurre per mano l’Italia il 6 e il 7 marzo al Tc Cagliari contro la Corea del Sud, nel match che spalanca le porte alla fase finale della Coppa Davis di tennis. Fabio Fognini, 32 anni, numero 1 della racchetta italiana, in azzurro trova sempre una motivazione in più. E ne scoverà di nuove in Sardegna, fra un torneo e l’altro, con un occhio ai Giochi Olimpici di Tokyo. Ma prima la Corea del Sud. Prima, Cagliari e la Sardegna. Dove Fabio è già stato, ha già giocato e vinto.
«Vero, sono già stato a Cagliari in Davis contro la Slovacchia. E abbiamo vinto. Si vince sempre, in Sardegna. E avevo giocato e vinto anche ad Arzachena contro la Slovenia, nel 2011».
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Sardegna bei ricordi, dunque. L’ultimo?
«Ricordi splendidi, sempre. Compreso l’ultimissimo, la mia recente vacanza al Forte Village, con Flavia e i bambini».
Anche sua moglie ha giocato e vinto in Sardegna, ad Alghero, da giovane.
«Sì? Non me lo ha mai detto...»
La Pennetta aveva vinto nel ‘99 nonostante fosse di 3 anni più giovane delle sue avversarie. Un talento. Come il marito. Mettere su famiglia l’ha aiutata a maturare? A smussare il suo carattere a volte... bizzoso, sul campo?
«Certo, avevamo da sempre questo sogno, mettere su famiglia, e quando lei ha smesso di giocare... Ma adesso lei ha la fortuna di vivere i nostri figli da vicino mentre io passo tanto tempo fuori casa, e mi mancano. Tanto. È bello il mio lavoro, ma sotto questo aspetto è una fatica».
Ora la Davis, con la nuova formula.
«L’ho già detto in passato, è una formula da rivedere. Mi è sempre piaciuto giocare 3 set su 5 e in 3 giornate. Era non stancante ma di più, una volta ho giocato 112 set in 3 giorni però non fai fatica, in Davis».
La maglia azzurra dà qualcosa in più.
«Giocare per la nazionale è sempre speciale, è il desiderio che qualsiasi bimbo che fa sport vuole esaudire, con tutte le tappe che vanno superate. E questo in qualsiasi sport, nel calcio come nel basket. Bisogna crederci».
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Basket e calcio...
«Sport di squadra, mi sono sempre piaciuti».
La Sardegna ha dei campioni, la Dinamo Basket e il Cagliari Calcio.
«Non seguo il basket, mi spiace».
E il calcio?
«Fede interista».
Ahi ahi, col Napoli in Coppa Italia...
«Ma no, siamo primi in classifica».
Grazie al cagliaritano Barella.
«Veramente forte, il miglior centrocampista italiano. E non lo dico perché è nerazzurro. E mi piace anche Tonali del Brescia».
E il Cagliari...
«Sono molto amico del Ninja, ci siamo appena sentiti, lui è un fenomeno. Ci incontreremo di sicuro perché nel weekend che precede il match con la Corea a Cagliari gioca la Roma, noi saremo già a Cagliari e andrò a vedere la partita. E sono amico sin dai tempi di Genova di Pavoletti, siamo anche stati insieme a Ibiza da poco. Si è rotto di nuovo, mi dispiace: coraggio, amico».
Nainggolan e Pavoletti saranno in prima fila al Tc Cagliari a tifare per lei, insieme a sua moglie Flavia. Che match sarà?
«La Corea ha due giocatori molto forti, a partire da Chung. Ha avuto qualche infortunio ma quando sta bene ha dimostrato un alto potenziale. Tutti ritengono che sarà una vittoria facile per noi, ma nel tennis non c’è nulla di facile».
Barazzutti potrebbe schierare anche il giovane Sinner, come lo vede in azzurro?
«Non so, non sta a me pronunciarmi, c'è un capitano e le sue scelte vanno rispettate».
Al T Cagliari è annunciato il tutto esaurito. Cosa chiede ai tifosi?
«Chiedo quello che chiediamo sempre, di sostenerci. In Nazionale ne abbiamo bisogno chiunque sia l’avversario. Non ci sono partite facili, ripeto, soprattutto in Davis».
Ma la superficie in terra vi aiuterà.
«Sì, era il fondo preferito un po’ da tutti noi e volevamo andare sul sicuro, la scelta è caduta su Cagliari anche per questa ragione, anche se a livello di programmazione individuale non è l’ideale perché subito dopo andò a giocare in America, su fondi completamente diversi».
E dopo l’America il Giappone e le Olimpiadi di Tokyo. Fognini ci sarà?
«Ovviamente ci conto, i Giochi sono sempre qualcosa di speciale ma c'è ancora tanto tempo. Vedrò di farmi trovare pronto».