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«La mia quarantena? Cucino e scrivo un libro»

«La mia quarantena? Cucino e scrivo un libro»

Le giornate nel ritiro del Geovillage di Sara Angelini e Tay Emmel, pallavoliste dell’Hermaea Olbia

25 marzo 2020
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SASSARI. Due “corazziere” a guardia del Geovillage. Dopo il rientro a casa di tutte le giocatrici dell’Hermaea Olbia, scattato nei giorni scorsi visto il prolungarsi dello stop della serie A2 femminile di pallavolo, come di tutta l’attività sportiva, per l’emergenza coronavirus, a “piantonare” il resort ci sono ancora infatti la brasiliana Thaynara Emmel (1,88), a caccia delle coincidenze dei voli aerei che le permettano di tornare a Rio de Janeiro senza rimanere broccata per dodici ore all’aeroporto di Roma, e Sara Angelini (1,85), rimasta a tenerle compagnia, dato che parla portoghese, essendo di mamma brasiliana.

«Anche se ormai Tay se la cava anche con l’italiano – dice Sara – da quando è arrivata in Sardegna l’abbiamo costretta a seguire un... corso intensivo assieme alla seconda allenatrice Mirela Sesti Nunes, brasiliana anche lei, spiegandole prima le cose in portoghese e poi ripetendogliele in italiano. E lei ha imparato».

Ma non solo. Perché con la chiusura del ristorante, dove la squadra consumava i pasti, l’atleta carioca è stata messa alla prova anche in cucina, dove si è cimentata nella preparazione di alcuni capisaldi italianissimi.

«Il risotto, la pasta alla carbonara e il tiramisù sono stati i miei primi... allenamenti – rivela –, peccato solo non poter andare al mare, anche se fa freddo. L’ho visto solo un paio di volte a settembre, ed è anche più bello che a Rio. Spero di poterci tornare presto, lì mi aspettano il mio compagno e la mia famiglia».

Intanto le giornate passano serene, anche se ora manca un impegno sportivo, quello le assorbiva completamente.

«Facevamo due allenamenti al giorno, in tutto 5-6 ore, e poi fra massaggiatore, fisioterapista, e pasti e i momenti di riposo rimaneva ben poco poco tempo libero. Ma desso nell’emergenza continuiamo a fare almeno il lavoro fisico grazie al preparatore atletico Antonio La Licata, che ci manda dei video molto carini, nei quali ci mostra gli esercizi da fare assieme alla figlia. Per il resto io continuo ad alzarmi ad orari “normali”, mentre Tay accusa ancora il jat lag brasiliano (ride). E ovviamente ci teniamo costantemente in contatto con i nostri cari, sopratutto attraverso videochiamate con il telefonino o internet. E naturalmente con tutte le altre compagne. Durante l’esperienza sarda si è creato un gruppo stupendo, sono nati legami molto forti».

Qualcosa da fare la trovano sempre, come dimostrano le tante “storie” che Sara pubblica su facebook, alcune di queste davvero esilaranti. Provare per credere. Ma non c’è solo divertimento in quello che fa. «Sto scrivendo un libro a quattro mani con una ragazza brasiliana di Bergamo. E’ la sua storia, il racconto delle sue vicissitudini, e di come ha ripreso in mano la sua vita dopo un brutto episodio. Ci sto lavorando già da un anno, ed è arrivato il momento di finirlo».

Fabio Fresu

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