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Giganti “di pietra” in attesa di segnali

di Andrea Sini
Giganti “di pietra” in attesa di segnali

Basket, i giocatori della Dinamo continuano ad allenarsi a casa e si interrogano sul destino dei loro contratti

30 marzo 2020
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SASSARI. Il calendario da una parte, il pallottoliere dall’altra, il bilancio al centro. In casa Dinamo si provano a fare conti e previsioni, con la certezza che i conti non torneranno mai. O almeno, non sulla base di quanto preventivato a inizio stagione.

L’uragano coronavirus tiene tutti in ostaggio e lascia spazio soltanto ai punti interrogativi sul proseguo della stagione. A oggi la possibilità di completare in qualche modo il campionato 2019-’20 esiste ancora, anche se l’ipotesi sempre più probabile è quella di scrivere la parola fine a due terzi del percorso. Ma se a livello societario si naviga a vista e ci si prepara a fare la conta dei danni (il presidente Stefano Sardara su queste colonne ha pronosticato un mancato introito pari a 2 milioni di euro per il club biancoblù), a metà del guado ci sono proprio i protagonisti del Gioco.

Giganti di pietra. Le tabelle del preparatore Boccolini le conoscono ormai a memoria, e delle pareti di casa sanno riconoscere ogni ruga, ogni imperfezione. I giocatori della Dinamo hanno finito la quarantena post-Burgos, ma continuano come tutti a mettere il naso fuori soltanto per le necessità irrinunciabili. Non certo per allenarsi. Chiusi tra le mura domestiche, senza una palla e un canestro prendere di mira, Marco Spissu e compagni provano a sudare e a mantenere un minimo di tono muscolare e di condizione, nella speranza di farsi trovare (quasi) pronti per una chiamata che però potrebbe non arrivare mai.

I conti della serva. L’incertezza legata alla possibilità di riprendere o meno la stagione dove la si era lasciata, va di pari passo con la preoccupazione legata al posto di lavoro. Perché saranno anche belli e famosi, ma nella maggior parte i giocatori di basket non sono ricchi, anche se certamente sono ben retribuiti rispetto a un cittadino medio. E dunque oggi, al di là delle preoccupazioni quotidiane legate all’emergenza, il pensiero va anche a quello che potrà essere degli ultimi mesi di stipendio. A parte Marco Spissu, Miro Bilan, Jack Devecchi e i componenti dello staff tecnico, che hanno in tasca un accordo pluriennale, gli altri giocatori della Dinamo hanno firmato contratti che scadono il 30 giugno. Nel caso in cui la stagione dovesse essere dichiarata chiusa, il rischio concreto, condiviso da tutti i giocatori del campionato di serie A, è quello di perdere le ultime tre mensilità. A livello di categoria non esiste ancora una posizione univoca, ma l’obiettivo è quello di provare a salvare il salvabile, esattamente come stanno facendo i club.

Il caso Barcellona. Mentre i calciatori della Juventus (loro sì, certamente milionari) hanno accettato di rinunciare in toto alle ultime spettanze di questa stagione, al momento l’unico precedente a livello cestistico riguarda il Barcellona: la polisportiva catalana ha proposto ai calciatori un taglio del 50% (proposta respinta) e del 70% ai cestisti (con relative polemiche e spogliatoio dato per spaccato). In serie A alcuni giocatori americani hanno deciso di partire senza preavviso ed è scontato che perderanno tutto, mentre in qualche caso le società hanno provveduto a “liberarli”, con possibili contenziosi conseguenti. In casa Dinamo tutti sono rimasti diligentemente a disposizione del club, anche se ovviamente da “reclusi”.

Ciascuna delle parti proverà a far sentire il proprio peso a livello contrattuale ma la partita, anche in questo caso, sembra davvero tutta da giocare.

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