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La marcia scudetto dalla rovesciata di Vicenza al trionfo con il Bari

Enrico Gaviano
La marcia scudetto dalla rovesciata di Vicenza al trionfo con il Bari

Riviviamo sul sito della Nuova le partite che condussero il Cagliari al tricolore di 50 anni fa

04 aprile 2020
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CAGLIARI. Lo scudetto del Cagliari, un poema epico. Di cinquant’anni fa. Da rievocare per chi quei momenti li ha vissuti, e per chi invece ha sentito solo parlare di quella squadra, capace per 4 stagioni di fila a rivaleggiare con le big, vincendo per la prima volta per una formazione del sud Italia un titolo italiano. In queste giorni ricorderemo, grazie anche al commento dei giocatori protagonisti di quella stagione,  la marcia di avvicinamento allo scudetto, dalla 2a giornata, di ritorno, giocata il 18 gennaio 1970, sino alla 13a, disputata il 12 aprile, il giorno della vittoria sul Bari e della conquista matematica dello scudetto, articolo che verrà pubblicato sul sito web il giorno di Pasqua e sul giornale La Nuova Sardegna sabato 11 aprile.

Vicenza-Cagliari 1-2. Il 18 gennaio di cinquant’anni fa il Cagliari vinse per 2-1 a Vicenza. In un campo sempre difficile per tutti, quello del Lanerossi. Un successo importante, che consentì al Cagliari di continuare a mantenere la vetta solitaria della classifica. I rossoblù stavano producendo il massimo sforzo per tenere a distanza la Juventus, sotto di tre lunghezze in classifica e unica squadra riuscita a resistere alla marcia della squadra di Scopigno. Che aveva a sua volta inanellato due vittorie consecutive in casa prima di affrontare la trasferta in Veneto: 2-0 al Torino e un perentorio 4-0 alla Sampdoria. In quest’ultima partita si era infortunato gravemente il libero Tomasini che saltò la trasferta, insieme a Greatti, infortunato. Scopigno così dovette reinventare due reparti: in difesa tirò fuori la carta di Pierluigi Cera, trasformato da mediano in libero, ruolo che poi il giocatore avrebbe occupato ai mondiali messicani; a centrocampo il “Filosofo” mise l’eclettico Mario Brugnera, rivelatosi poi in qualche modo importante contro il Lanerossi. Stadio gremitissimo (ai limiti della capienza, come amava sottolineare alla radio in questi casi Sandro Ciotti) e giornata stranamente primaverile.

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Subito in vantaggio. Il Cagliari riuscì a passare in vantaggio quasi subito: azione di Brugnera, palla a Gori che in area sparò un tiro cross sulla cui traiettoria Riva si avventò spedendo alle spalle dell’ex rossoblù Pietro Pianta. Un gol che consentì a Riva di agganciare a quota dieci reti il vicentino Sandro Vitali in vetta alla classifica. Nella partita infatti si era innescato anche il duello fra i due attaccanti: il collaudato bomber cagliaritano e la giovane promessa del Lanerossi, che qualche anno dopo avrebbe vestito anche la maglia rossoblù. Il Cagliari andò avanti in completo controllo della partita. E nella ripresa si trovò anche in undici contro dieci per l’espulsione di Cinesinho, il regista dei padroni di casa, cacciato all’8’ dall’arbitro Gonella per un fallo di reazione su Brugnera. Qualche anno dopo sarà lo stesso giocatore veneziano del Cagliari a raccontare che il brasiliano si era innervosito tanto perché l’avversario lo anticipava regolarmente grazie al suo scatto breve. Aggiungendo poi, ogni volta, frasi del tipo: «Sei vecchio, hai 35 anni, ritirati, torna al tuo paese». Cinesinho a un certo punto reagì in malo modo, platealmente, a un fallo di Brugnera, e il direttore di gara dovette espellerlo.

La rovesciata nella leggenda. Al 25’ arrivò il raddoppio. Il gol rimasto insieme al volo d’angelo contro la Germania Est a Napoli, come il più bello di Gigi Riva. Cross dal fondo di Gori, torre di Domenghini e Rombo di tuono che arpiona il pallone pur stretto fra De Petri e Carantini, e lo spedisce alle spalle di Pianta. Una esecuzione con un coefficiente di difficoltà estremo, perché colpire un pallone che arriva da destra in rovesciata e di sinistro, comporta una torsione innaturale. Ma Riva era capace dell’impossibile e il colpo gli riuscì magistralmente. Tanto che moltissimi spettatori vicentini si alzarono ad applaudire ammirati. Prima della fine Vitali accorciò le distanze, riportando provvisoriamente i due in vetta alla classifica dei bomber a quota 11. Ma il Cagliari mise in tasca i due punti tenendo i bianconeri (che avevano battuto il Verona) a distanza di sicurezza. Un mese dopo fu proprio lo scontro diretto fra le due squadre a decidere le sorti del campionato. Il tabellino.

Il tabellino. LANEROSSI VICENZA: Pianta, De Petri, Volpato (dal 51’ Derlin), Biasiolo, Carantini, Calosi, Damiani, Scala, Vitali, Cinesinho, Facchin (12. Bardin)

CAGLIARI: Albertosi, Martiradonna, Zignoli, Cera, Niccolai (dal 76’ Mancin), Poli, Domenghini, Nenè, Gori, Brugnera, Riva (12. Reginato)

ARBITRO: Gonella di Torino

RETI: al 9’ del primo tempo Riva, al 25’ della ripresa Riva, al 36’ Vitali. (1/continua)

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