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«I soldi delle trasferte? Li doniamo al Comune

«I soldi delle trasferte? Li doniamo al Comune

Invece di chiedere contributi, gli atleti “speciali” della Girasole Carbonia aiutano Il presidente: «Noi siamo fermi, quel denaro è giusto vada ai più bisognosi»

17 aprile 2020
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CARBONIA. «In questo momento c’è qualcuno che ha più bisogno di noi». Poche parole che fanno ben capire cosa ci sia dietro la decisione della Polisportiva Girasole di Carbonia di donare 2000 euro al Comune per aiutare le famiglie più bisognose travolte dall’emergenza sanitaria in corso.

La polisportiva di Carbonia, che fa parte della Fisdir (Federazione italiana sport paralimpici degli intellettivo relazionali) ed è guidata da Enzo De Nardis, svolge attività sportiva per i suoi 17 atleti tesserati, ragazzi con disabilità intellettivo-relazionale, alcuni con la sindrome di Down.

«A Carbonia, così come in tutta Italia, c’è molta preoccupazione per questa emergenza sanitaria - dice De Nardis - ma finora la situazione dei contagi è buona. Ovviamente la nostra attività sportiva è ferma e mi sembrava quindi doveroso contribuire al sostegno delle famiglie e delle persone in difficoltà. La cifra di 2000 euro che abbiamo donato sarebbe stata utilizzata per affrontare le trasferte regionali e nazionali per partecipare ai vari eventi sportivi. Poiché l’attività sportiva è stata sospesa, abbiamo deciso di dare un contributo alla collettività. Purtroppo, il nostro territorio sta attraversando una crisi economica da diverso tempo e dopo la comparsa del coronavirus è ancor più importante riuscire a sostenere la comunità locale».

Negli anni, la Polisportiva Girasole ha saputo imporsi a livello nazionale soprattutto nella disciplina delle bocce riservata ad atleti con disabilità intellettivo-relazionale. Tra loro ci sono diversi campioni d’Italia: Antonio Amasio nel singolo e Federico De Montis e Antonello Serra nella coppia.

Nel 2014, invece, il sodalizio di Carbonia aveva ospitato le fasi finali nazionali del campionato di calcio a 5 Fisdir, dando dimostrazione di una grande capacità organizzativa riuscendo ad accogliere 12 squadre formate da atleti con disabilità intellettivo-relazionale. Insomma, una squadra forte e di gran cuore.



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