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Gli arcieri sardi stringono i denti

Gli arcieri sardi stringono i denti

Meloni, Pinna e Spano: «I grandi eventi sono in forse, questo lungo stop pesa»

28 aprile 2020
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SASSARI. Gli arcieri sardi inseriti nel giro dei gruppi nazionali non si arrendono, ma anche per loro è ormai poco più di una tenue speranza quella di tornare a breve in campo, almeno per le competizioni internazionali.

«Io continuo ad allenarmi nel terreno davanti a casa – spiega Eleonora Meloni, di Uras, campionessa europea in carica di tiro di campagna nell’arco nudo junior – tutti i giorni, salto soltanto se piove, essendo all’aperto. I campionati mondiali di campagna di ottobre negli Stati Uniti ufficialmente non sono stati ancora annullati, non li ho mai disputati, e da un certo punto di vista mi farebbe piacere. Da un altro però tutta l’attività italiana è sospesa, non c’è nessuna possibilità di disputare delle gare di preparazione, quindi probabilmente non mi sentirei all’altezza di un appuntamento così importante. Preferirei che rinviassero anche quello in modo da avere la possibilità di prepararmi nel migliore dei modi».

Sentimenti condivisi anche da Luca Pinna, di Portoscuso, che potrebbe essere in lizza per lo stesso evento, ma in una diversa divisione, quella dell’arco compound. «Ho un campetto di allenamento vicino al posto di lavoro – racconta – dove vado ad allenarmi almeno per tre volte la settimana. Questo lungo stop è duro, perché anche se puoi continuare a provare i gesti tecnici il fatto della mancanza di confronto quotidiano con i tuoi compagni di squadra e degli stimoli della competizione un po’ di demoralizzano. Ma ho sentito anche il tecnico della nazionale, che mia ha detto di non mollare».

La terza esponente della pattuglia arcieristica targata quattro mori è Viviana Spano, sassarese, ma che ormai da qualche si è trasferita a Roma, dove prosegue l’attività, anche lì in corsa nella divisione arco compound. «Sento tanti altri atleti, anche non italiani, sui vari social – dice – e tutti sono convinti che alla fine salteranno anche i mondiali. Anche perché senza per fare delle gare di qualificazione, come farebbero i tecnici a scegliere la squadra? E poi il rischio è di arrivarci completamente scarico psicologicamente dopo un così lungo periodo di inattività forzata. Io comunque continuo a tirare almeno nel giardino di casa – aggiunge Viviana Spano –, dove raggiungo giusto i 18 metri».

Fabio Fresu

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