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Monete, busti e canzoni per celebrare l’impresa

Monete, busti e canzoni per celebrare l’impresa

L’iconografia rossoblù è ricchissima, ha coinvolto anche gli Emirati Arabi Libri a gogo, e non manca un vino rosso dedicato a Riva: Rombo di tuono

04 maggio 2020
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Lo scudetto del Cagliari è stato celebrato in tanti modi. L’iconografia è vastissima: libri, dischi, monete, figurine, sculture, diari, quaderni, murales. Un po’ di tutto insomma, per rendere l’idea di quanto sia stata importante quella impresa calcistica.

Il capitolo libri si è aperto già nel 1970 con “L’aurora sui graniti è rossoblù” di Marcello Serra, un bell’affresco non solo della stagione dello scudetto ma anche dell’intera storia rossoblù, con il racconto pari passo della storia e del costume della città. Più specifici sullo scudetto sono stati altri due libri. Intanto “Un tiro mancino” di Nanni Boi che ha raccontato le trenta giornate e fatto un gran ritratto di Gigi Riva. A seguire l’Isola dei giganti di Matteo Bordiga, con le testimonianze dei campioni e, ancora, “Quando gli eroi eravamo noi” di Sandro Nuvoli e Pasquale Fancellu. Ultimi in ordine di tempo il minuzioso “Cuori rossoblù” di Luca Telese, con una storia accurata dei 16 che fecero l’impresa, e Coru Casteddu, scritto invece da Massimiliano Morelli.

All’epoca dello scudetto ci fu una moltiplicazione di iniziative per celebrare la vittoria degli uomini di Scopigno, come quella della Esso che, a chi riforniva nelle sue stazioni di servizio, regalava una moneta con l’effige di uno dei calciatori per completare un cartoncino con tutti gli eroi di quel campionato. Più preziosa la moneta che fu dedicata nel 70 a Gigi Riva da uno degli Stati della tregua, gli attuali Emirati Arabi: un moneta d’oro che ha ancora un grande valore numismatico fra i collezionisti.

Non si può dimenticare, in questa carrellata, anche il 45 giri dal titolo “Lo scudetto in Sardegna”. All’epoca ne furono vendute parecchie copie di quel disco, che conteneva un brano cantato in italiano su musica sarda. Un testo semplice che iniziava così: “Lo scudetto in Sardegna, per me è un grande amore, nel mio cuore regna, Riva il cannoniere quando tira il rigore fa tremare il portiere...”. La musica era eseguita da Peppino Pippia (fisarmonica) e Pietro Fara (chitarra), la voce invece era di Serafino Murru.

Fra le novità del cinquantenario un arazzo scultura creato per l’occasione dal titolo “Cagliari Campione”. Nell’opera di Giorgio Cubeddu i simboli del Cagliari sono ritagliati in metallo e sospesi su una tela rosso blu con al centro lo scudetto tricolore. Il profilo dei 4mori è quello di Gigi Riva, perché questa opera è un omaggio al Cagliari ma è incentrata sulla figura del bomber rossoblù.

Ma nella enorme produzione c’è anche una cosa molto curiosa: un vino. Il Cagnulari prodotto dalla cantina Alba e Spanedda di Tissi: si chiama Rombo di tuono e, come recita la pubblicità di questa bottiglia, è un rosso “Forte e deciso”, proprio come il principe dei cannonieri.. .(en.g.)

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