Godin sposa il Cagliari per tre stagioni
di Roberto Muretto
Il difensore uruguaiano è atterrato ieri a Elmas accompagnato dalla moglie e dall’ex rossoblù Pepe Herrera, suo suocero
25 settembre 2020
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CAGLIARI. «È un grande giorno». Così ha commentato su Twitter il presidente del Cagliari Tommaso Giulini l’arrivo di Diego Godin in Sardegna. La telenovela si è chiusa ieri mattina quando il giocatore ha firmato il contratto (biennale con opzione per il terzo anno) nello studio milanese dell’avvocato Porzio. Il difensore centrale uruguaiano è atterrato con un volo privato intorno alle 17,30. Con lui la moglie Sara (nata a Cagliari) e Pepe Herrera, suocero del capitano della Celeste, che ha indossato la maglia rossoblù dal 1990 al 1995, totalizzando 147 presenze e 13 gol. «Speriamo sia una bella avventura - le parole di Pepe -. Quando ha deciso di venire qui gli ho detto semplicemente, hai fatto una scelta bellissima». Il “Faraone” è stato accolto da tanti tifosi. All’uscita dell’aeroporto ad attenderlo c’era l’auto messa a disposizione dal club che lo ha accompagnato ad Asseminello, dove ha subito incontrato il tecnico Di Francesco. Il giocatore, camicia bianca, pantaloni neri, sneakers ai piedi e zaino sulle spalle, ha detto una sola parola: «Sono contento».
La carriera. Da piccolo Godin giocava da trequartista, ma il Defensor Sporting non ha creduto in lui. Passato al Cerro ha cominciato la scalata verso una carriera straordinaria che lo ha portato a diventare uno dei migliori difensori al mondo: il passaggio al Nacional sempre in Uruguay nel 2006, poi l'anno successivo la chiamata del Villarreal. Nella Liga Godin inizia a mostrare le sue qualità. 116 presenze e 4 gol con la maglia del Villarreal. Nell'estate del 2010 il trasferimento all'Atletico Madrid. L'arrivo nel dicembre 2011 sulla panchina dei “Colchoneros” di Diego Simeone rappresenta una nuova svolta nella sua carriera.
I trofei. Diego Godin diventa simbolo del Cholismo e capitano di un Atletico Madrid che inizia a far paura al mondo intero. Egemonia in Liga di Real e Barcellona interrotta proprio dai madrileni nel 2014 e rete che regala lo storico trionfo in campionato realizzata proprio da Godin al Camp Nou. Che si ripete pochi giorni dopo andando a segno nella finale di Champions League contro il Real, squadra che poi conquisterà il trofeo. Con l'Atletico Madrid ha alzato al cielo una Liga, una Coppa di Spagna, una Supercoppa spagnola, due Europa League e tre Supercoppe Europee. Con la maglia della Nazionale uruguaiana di cui è leader e capitano, invece, Godin ha vinto l'edizione 2010/2011 della Coppa America.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
La carriera. Da piccolo Godin giocava da trequartista, ma il Defensor Sporting non ha creduto in lui. Passato al Cerro ha cominciato la scalata verso una carriera straordinaria che lo ha portato a diventare uno dei migliori difensori al mondo: il passaggio al Nacional sempre in Uruguay nel 2006, poi l'anno successivo la chiamata del Villarreal. Nella Liga Godin inizia a mostrare le sue qualità. 116 presenze e 4 gol con la maglia del Villarreal. Nell'estate del 2010 il trasferimento all'Atletico Madrid. L'arrivo nel dicembre 2011 sulla panchina dei “Colchoneros” di Diego Simeone rappresenta una nuova svolta nella sua carriera.
I trofei. Diego Godin diventa simbolo del Cholismo e capitano di un Atletico Madrid che inizia a far paura al mondo intero. Egemonia in Liga di Real e Barcellona interrotta proprio dai madrileni nel 2014 e rete che regala lo storico trionfo in campionato realizzata proprio da Godin al Camp Nou. Che si ripete pochi giorni dopo andando a segno nella finale di Champions League contro il Real, squadra che poi conquisterà il trofeo. Con l'Atletico Madrid ha alzato al cielo una Liga, una Coppa di Spagna, una Supercoppa spagnola, due Europa League e tre Supercoppe Europee. Con la maglia della Nazionale uruguaiana di cui è leader e capitano, invece, Godin ha vinto l'edizione 2010/2011 della Coppa America.
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