la prima volta tra i professionisti
Esordio in chiaroscuro per Marigosu e Gagliano
OLBIA. Uno sulla trequarti a inventare, l’altro in attacco per trovare combinazioni decisive. Letta la formazione iniziale, erano le due trame che ci si auspicava per Marigosu e Gagliano. Novanta...
28 settembre 2020
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OLBIA. Uno sulla trequarti a inventare, l’altro in attacco per trovare combinazioni decisive. Letta la formazione iniziale, erano le due trame che ci si auspicava per Marigosu e Gagliano. Novanta minuti dopo, non è stato così. Prestazioni evanescenti, incolori, ma non per questo da bollare come bocciature. Nel centrocampo a cinque proposto dal tecnico Max Canzi, Marigosu trova spazio dietro alle due punte, i palloni giocabili dalle sue parti sono pochi, occorre dirlo; spesso e volentieri i bianchi preferiscono impostare le azioni di gioco riferendosi alle due fasce. Tuttavia, quando ha palla tra i piedi, prevalgono i tocchi di prima e i passaggi semplici. Forse giusto un paio i lampi che accendono la manovra offensiva, ma senza poi tramutarsi in qualcosa di più concreto.
Nell’ultimo quarto d’ora Canzi passa a quattro pedine in attacco e il classe 2001 è costretto a spostarsi sull’esterno, da lì lavoro ordinario. Poco entusiasmante anche la prova di Gagliano, comunque in linea con il suo esperto compagno di reparto Cocco. Corre tanto, pure lui però ha l'alibi dei pochi palloni interessanti da giocare. Solo brevissimi sprazzi. «Non dimentichiamo che avevamo due giocatori che hanno praticamente esordito tra i professionisti» dice di loro Canzi in conferenza. Esclusi i pochi minuti in serie A col Cagliari, di fatto è così. Ed è per questo che non è una bocciatura, ma un debutto opaco che accomuna quelli che nella testa di tifosi e club sono i massimi protagonisti di questa Olbia. (p.a.)
Nell’ultimo quarto d’ora Canzi passa a quattro pedine in attacco e il classe 2001 è costretto a spostarsi sull’esterno, da lì lavoro ordinario. Poco entusiasmante anche la prova di Gagliano, comunque in linea con il suo esperto compagno di reparto Cocco. Corre tanto, pure lui però ha l'alibi dei pochi palloni interessanti da giocare. Solo brevissimi sprazzi. «Non dimentichiamo che avevamo due giocatori che hanno praticamente esordito tra i professionisti» dice di loro Canzi in conferenza. Esclusi i pochi minuti in serie A col Cagliari, di fatto è così. Ed è per questo che non è una bocciatura, ma un debutto opaco che accomuna quelli che nella testa di tifosi e club sono i massimi protagonisti di questa Olbia. (p.a.)