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Barella carnefice del Cagliari

di Roberto Muretto
Barella carnefice del Cagliari

Una rete e un assist per l’ex rossoblù che rilancia l’Inter. Gran gol di Sottil ma non basta

14 dicembre 2020
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INVIATO A CAGLIARI. Alla fine della partita ha abbracciato uno per uno tutti i rossoblù. Barella ha lasciato il segno ieri alla "Sardegna Arena. Ha realizzato il gol dell’1-1 e poi regalato a D'Ambrosio la palla del sorpasso. Nicolò ha sentito aria di casa e dopo un primo tempo soft, nella ripresa ha cambiato passo e riportato a galla l'Inter che a 13' dalla fine era sotto contro un Cagliari (a segno con Sottil) determinato, che dopo aver subito tantissimo nel primo tempo, nel secondo sembrava poter condurre in porto una vittoria preziosissima. Ma in pochi minuti è cambiato tutto. Barella è salito in cattedra e la squadra isolana si è dovuta inginocchiare, alzando bandiera bianca solo quando l'arbitro ha messo fine alle ostilità. I rossoblù stavano facendo la bocca a dare il colpo di grazia ad Antonio Conte e ai suoi e anche l'Inter stava via via spegnendosi, tanto che fino al gol di "Nicolino" nella ripresa aveva creato solo una opportunità. C'è da chiedersi perchè Di Francesco ha voluto cambiare il modulo a metà del secondo tempo, passando alla difesa e tre, forse alterando gli equilibri della squadra. Col senno di poi è sicuramente tutto più semplice ma la mossa del mister non ha convinto e gli esiti sul campo sono stati disastrosi. La sconfitta ora mette il Cagliari nella condizione di non sbagliare mercoledì a Parma e domenica prossima in casa con l’Udinese.

Linea verde. I centrali del Cagliari, Carboni e Walukiewicz hanno 39 anni in due. Di Francesco decide di dare fiducia soprattutto al primo dopo la convincente prova di Verona. In campo ci sono anche Zappa e Sottil, due ragazzi di belle speranze, che il tecnico sta facendo maturare. L'unica variazione nella formazione del Cagliari è Lykogiannis che si riprende la corsia di sinistra. Nell'Inter c'è Eriksen dal primo minuto. E' questa la novità più importante dopo l'eliminazione dalla Champions League. Spazio al danese che finora il tecnico ha trattato come una "riserva" qualunque. Non era titolare da un mese e mezzo. Sanchez sostituisce Lautaro che finisce in panchina, dentro anche Darmian e Perisic. Barella è nel quintetto di centrocampo, Conte decide che non è il caso di fargli tirare il fiato e decide bene. Quello che non cambia è il modulo: 3-5-2.

Super Cragno. In un quarto d'ota il portiere del Cagliari è decisivo quattro volte, strozzando l'urlo in gola ai giocatori dell'Inter. Soprattutto a Sanchez e Lukaku. Il Cagliari se la gioca provando ad andare a prendere alti gli avversari, sporcando la loro circolazione della palla. E' l'unico modo per creare qualche problema ad un avversario superiore sia sul piano tecnico che su quello fisico. I rossoblù sono ben messi in campo, dimostrano di saper soffrire, si aiutano, sanno che devono tenere alta la pressione, altrimenti l'Inter prende il sopravvento. I nerazzurri trovano in Cragno un muro insuperabile, mentre il Cagliari al primo tiro nello specchio fa centro con Sottil. Un vantaggio quasi inaspettato ma non immeritato. E per poco non arriva il 2-0 con Pavoletti che sbaglia da due passi.

Conte Cambia. Perisic resta negli spogliatoi, dentro Hakimi, Darmian si sposa a sinistra. La partita di Eriksen (insufficiente) finisce dopo 13' della ripresa. Dentro Sensi e Young al posto di Darmian. Il pallino del gioco ce l'ha l'Inter ma i rossoblù si difendono bene e provano a far male di rimessa. Di Francesco decide di passare alla difesa a tre: fuori Faragò e Sottil, dentro Klavan e Nandez. Il Cagliari sembra controllare la gara, i nerazzurri non riescono a creare situazioni pericolose per la circolazione della palla è macchinosa.

Ribaltone. Conte si affida a Lautaro e D'Ambrosio e la partita cambia in un attimo. Prima Barella e dopo proprio D'Ambrosio, in campo da qualche secondo, fanno centro e consentono alla squadra di Conte di vincere un match (il terzo gol lo realizza Lukaku nel recupero) che ad un quarto d'ora dalla fine sembrava seriamente compromesso. Troppo pesante il punteggio per il Cagliari che ha fatto il suo, commettendo qualche errore ma a tratti giocando alla pari contro una formazione che adesso ha un solo obiettivo: vincere lo scudetto, altrimenti sarà un fallimento. Alla squadra del “Di Fra” resta la convinzione di poter giocare alla pari con tutti, ma anche l’amarezza per un risultato che poteva essere diverso. Ma non lo è stato.

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