La Nuova Sardegna

Sport

La Nuorese sogna la D

di Francesco Pirisi
La Nuorese sogna la D

La formazione barbaricina, con 90 anni di storia, potrebbe aspirare al salto

28 dicembre 2020
2 MINUTI DI LETTURA





NUORO. Le seconde classificate dei 28 gironi di Eccellenza regionale si giocheranno altri 8 posti per la “D”, oltre quelli assegnati alle prime in graduatoria. Un pensierino ce lo fa anche la Nuorese calcio, che da tre anni cerca di venire fuori dal livello regionale. La dirigenza verdazzurra l’ha confermato ultimamente: «Noi all’inizio dell’anno siamo partiti con l’idea di un torneo di vertice. Poi – hanno spiegato in via Aosta – ci si sono messe di mezzo squalifiche e infortuni, prima che il Covid-19 bloccasse ancora una volta il cammino del campionato. Non sarà facile per via della classifica, che ci vede indietro rispetto alla testa, ma vogliamo tenere accesa una fiammella di speranza». Oggi si prospetta come tale proprio la scelta della Lega dilettanti. Prima ha annullato – per evitare ulteriori gare, non semplici nel tempo del Covid – play-off nazionali tra le seconde di Eccellenza, e sempre di quest’ultima categoria la Coppa Italia.

Il fatto che nella selezione per gli ultimi 8 posti tra le 28 seconde classificate tenga conto dell’anzianità di affiliazione alla Figc fa lievitare in casa della Nuorese le speranze di rientrare già dall’anno prossimo in serie “D”. La società ha 90 anni di vita e pressoché altrettanti tornei ufficiali. Oltre un terzo dei quali nella quarta serie nazionale, a partire dalla stagione 1954-’55, quando il club verdazzurro fu ripescato dopo avere sconfitto il CraI Marina di La Maddalena, nello spareggio disputato a Sassari tra le seconde, alle spalle del San Gavino Monreale. Un altro gruzzolo di punti, secondo i criteri sempre dalla Lega, arriveranno per il fatto di avere vinto nella stagione 2018-‘19 la Coppa Italia di Eccellenza.

Ma la condizione è prima di tutto quella della regressione dei contagi della pandemia e della ripartenza del campionato, fermo per la Nuorese dalla gara persa a Guspini, il 18 ottobre, quando si era alla sesta giornata delle 34 complessive. In caso affermativo, il testimone passa a giocatori e allenatore, chiamati a guadagnarsi la posizione alle spalle della prima, promossa di diritto. «La lunga sosta delle gare e gli stessi limiti agli allenamenti – spiega la dirigenza del club – non hanno ridotto il nostro entusiasmo. I giocatori smaniano dalla voglia di ricominciare». Non convincono però le possibilità di una ripartenza: «Si rischia di riprendere e rifermarsi al primo nuovo caso di contagio».

In Primo Piano
La lotta al tabacco

Un sardo su tre fuma e i divieti sono ancora blandi

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative