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La Nuorese conta i danni Giocatori senza stipendio

La Nuorese conta i danni Giocatori senza stipendio

Il presidente Soddu e lo stop obbligato al campionato di Eccellenza «Abbiamo assunto impegni anche economici cui non possiamo fare fronte»

18 gennaio 2021
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NUORO. I palloni rimangono nella sacca del magazziniere anche in casa della Nuorese, una delle big del campionato di Eccellenza e sempre animata dal desiderio di riconquistare la quarta serie nazionale. Da due mesi e mezzo la società del presidente Maurizio Soddu ha chiuso il vecchio comunale e rimandato i giocatori a casa. Cosa significhi tutto questo anche sotto l’aspetto economico, oltreché agonistico, lo ha detto da tempo proprio il presidente: «La Nuorese, così come tutte le società – è stato il concetto – hanno preso impegni, sia con i giocatori e tecnici, sia con i fornitori di servizi funzionali all’attività. Una volta che vengono meno gli incassi della partita e gli stessi sponsor, i conti certo vanno in rosso. Questi gli effetti diretti – ha aggiunto – senza che in qualche modo possano essere attenuati da contributi o introiti da eventuali diritti, che nei campionati dei dilettanti non esistono».

Tramutando i concetti in cifre mancano all’appello una parte importante dei circa 200 mila euro che servono per disputare un torneo di Eccellenza regionale che non sia di mera sopravvivenza nella categoria. Ci sono comunque spese che si sono bloccate, insieme alle stesse gare. Sono quelle dei calciatori. Spiegano infatti in casa della Nuorese: «Gli accordi tra club e calciatori sono di “prestazione di lavoro”, fatto per cui col blocco dell’attività si determina anche il venir meno dell’obbligo di pagamento dei compensi». Una catena di conseguenze, dunque, anche perché pur parlando di una serie dilettantistica, non manca la parte degli atleti nella quale il calcio è anche un lavoro e la fonte di sostentamento. Il ritorno in campo per gli atleti verdazzurri, dopo uno stop per loro innaturale, darebbe anche il vantaggio di rimettere a frutto il mestiere. Il fatto che ci tengano è dimostrato dall’impegno che in questi mesi hanno continuato comunque a garantire, seguendo la tabella stilata dal mister Marco Sanna e dai suoi collaboratori: «Nel programma di lavoro – ha spiegato il tecnico i Sassari – c’è la parte aerobica, per il fondo della preparazione, e poi quella anaerobica, che sviluppa potenza e velocità. Previsto anche qualche esercizio con la palla». Rigorosamente individuale, quest’ultimo, come tutta la preparazione, che ognuno svolge nella propria residenza. I venti e passa giocatori della rosa sarebbero alla fine pronti, se la ripresa dovesse maturare, in primavera. Anche se la società, col presidente Soddu, ci è andata cauta: «Non sappiamo – è stata la considerazione – se abbia senso riprendere il campionato, con il rischio che nel momento in cui salta fuori un positivo al virus. (f.p.)

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