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Sinner sconfitto in finale Dieci azzurri nella Top 100

Sinner sconfitto in finale Dieci azzurri nella Top 100

ROMA. Il giovane e promettente tennista azzurro Jannik Sinner ha cominciato male la finale del Miami Open contro Hubert Hurkacz e l'ha finita peggio. Rimandando i sogni di vittoria ad altra occasione....

06 aprile 2021
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ROMA. Il giovane e promettente tennista azzurro Jannik Sinner ha cominciato male la finale del Miami Open contro Hubert Hurkacz e l'ha finita peggio. Rimandando i sogni di vittoria ad altra occasione. L'amico-avversario polacco infatti è partito molto meglio, ingranando le battute giuste, rubandogli il servizio, e portandosi rapidamente in vantaggio in questa che era per entrambi la prima finale in un Master 1000. La sfida si è chiusa con il punteggio di 7-6; 6-4 per Hurkacz in appena un'ora e 40 minuti.

Sinner non riesce a mettere a segno il colpo finale a Miami, ma per il talento azzurro e per tutta l'Italtennis è un momento magico. È una Pasquetta storica per tutto il movimento che festeggia la presenza di 10 azzurri nella top ten mondiale: una cifra record, un'Italia così in alto non si era mai vista. Con il secondo posto al Masters 1000 in Florida Sinner vola al 23° posto: il successo poi nel challenger di Marbella riporta Gianluca Mager tra i primi 100 della classifica mondiale e per la prima volta l'Italia ne può contare dieci.

Un dato che certifica una volta di più la straordinaria salute del movimento tricolore, impreziosita anche da un top 10, due top 20 in classifica mondiale e dai continui progressi dei Next Gen Sinner e Lorenzo Musetti, con i suoi 19 anni appena compiuti il più giovane giocatore nella Top 100. Conferma sulla decima poltrona per Matteo Berrettini (al rientro nel circuito questa settimana, a Cagliari, in doppio con il fratello Jacopo). Perde una posizione Fabio Fognini, ora al 18° posto.

«Dalla sconfitta - commenta Sinner - posso imparare molte cose, anche se è difficile per me parlare subito perché nella testa sono ancora dentro la partita. Comunque credo che da fondo comandavo io il gioco. Per me la cosa più importante è aver dimostrato che sono migliorato rispetto all'ultimo torneo. Il miglioramento conta più di tutto per me. Devo ancora parlare con il team, poi decideremo su quale parte del mio gioco lavorare per migliorare».

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