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Il Banco reagisce alla grande vittoria e quarto posto vicino

di Andrea Sini
Il Banco reagisce alla grande vittoria e quarto posto vicino

Nel primo match senza Pozzecco, sospeso dalla società, i biancoblù passano a Brindisi Dinamo frastornata in avvio, poi dopo due quarti in equilibrio arriva l’allungo decisivo

06 maggio 2021
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La vittoria della pazienza, dell’orgoglio e dell’autocontrollo, per lasciarsi alle spalle le burrasche delle ultime 48 ore e continuare a puntare dritta verso l’obiettivo. La Dinamo sbanca il PalaPentassuglia di Brindisi (90-97) nel recupero della 23ª giornata, raggiunge e supera al quarto posto la Reyer Venezia, con una sola gara da giocare. Una vittoria festeggiata negli spogliatoi “alla Pozzecco”, con tanto di foto postata sui social.

Testa e gambe. Orfani del coach, sospeso dalla società e rimasto a Sassari a macerarsi il fegato, i biancoblù vivono un primo quarto di pieno frastornamento, al cospetto di una squadra che, pur priva di Gaspardo e Krubally, al rientro dopo la quarantena aveva una voglia matta di spaccare il mondo. Dopo avere rimesso in piedi l’incontro, i ragazzi guidati da Edoardo Casalone hanno atteso che i salentini andassero incontro a un prevedibile calo per accelerare.

Partenza falsa. L’avvio, come detto, è complicato. Il Banco parte con tre errori in spalle a canestro, Brindisi si incendia immediatamente con le triple di Harrison e Bostic e dopo 2’30” è già schizzata a +10, 12-2. Arriva qualche canestro ma arrivano anche tre palle perse, mentre i salentini continuano ad andare a bersaglio e a metà periodo sono sul 17-6. Burnell fa centro da lontano, Willis vola a schiacciare e convince Casalone a chiedere il primo timeout. Con le rotazioni il Banco entra lentamente in partita (21-16 con una tripla di Kruslin), anche i problemi restano e il 28-22 della prima sirena è tutto sommato un ottimo affare.

Due quarti in equilibrio. La Happy Casa trova subito una tripla con Bell, la Dinamo stavolta risponde subito con Katic, Kruslin e Bendzius e sul 33-30 a chiedere timeout stavolta è Vitucci. I sassaresi però tengono l’inerzia dalla loro e completano l’opera con Kruslin e Burnell, che a 6’ dal riposo va a schiacciare il canestro del sorpasso, sul 33-34. Gli errori iniziano ad aumentare e per un paio di minuti il punteggio resta congelato sul 37 pari, poi un Burnell ubiquo e una doppia fiammata di Spissu danno al Banco il +5, 37-42. Nel suo momento migliore Sassari commette un paio di errori e in un attimo l’inerzia si inverte: Treier si vede anche fischiare un fallo antisportivo abbastanza indecente e con la tripla di Udom Brindisi è di nuovo avanti, 44-42.

A metà gara le due squadre sono in parità, 44-44, dopo 4 minuti del terzo periodo la situazione è ancora di perfetto equilibrio, 50-50. Il Banco vede Bilan salire di tono, ma le palle perse continuano a fioccare e soprattutto dall’altra parte sta entrando in partita Harrison. Si procede punto a punto sino a 52-54, poi i sassaresi perdono giri e anche senza brillare la squadra di Vitucci riesce a scavare un piccolo margine: Happ è di burro, Spissu è fuori giri e Burnell non basta per tenere il passo, con la tripla di Bostic che vale il 65-60.

Il gran finale. La prima tripla della serata di Bendzius consente al Banco di limitare i danni (67-65) prima della terza sirena, la sua seconda vale il nuovo sorpasso, sul 71-74 a 7’40” da fine gara. Brindisi inizia ad accusare la stanchezza, la Dinamo con Katic al posto di Spissu funziona meglio e finalmente c’è anche uno squillo di Happ. Sul 73-78 Vitucci chiede timeout, ma i salentini restano in rottura prolungata. Un super Burnell decolla due volte in contropiede e regala ai biancoblù il +10, 73-83, a 4’50”. Kruslin piazza due bombe consecutive che fanno 77-89 a 3’20”. Burnell nel frattempo è uscito per infortunio, Brindisi si riavvicina con Harrison e spreca malamente il canestro del -5, allora Kruslin piazza un altro missile che mette in ghiaccio la vittoria (82-92). Per un attimo il Banco pensa a ribaltare il -13 dell’andata, poi rallenta il ritmo e chiude sul 90-97. Non c’è la dedica, ma è come se ci fosse. Basta una foto.



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