Inter è festa grande con 3500 tifosi e il gol di Pinamonti
Cori e slogan in campo ieri per i freschi campioni d’Italia Fuori dallo stadio nessun problema per l’ordine pubblico
09 maggio 2021
2 MINUTI DI LETTURA
MILANO. La festa dell'Inter continua, fuori ma anche dentro il campo. Una cinquina da scudetto alla Sampdoria, con l primo gol di Pinamonti, è il modo migliore per non smettere di festeggiare, nella prima partita da campioni d'Italia per Lautaro e compagni.
Una sfida aperta dal 'pasillo de honor', ovverosia la passerella dei giocatori della Sampdoria e del tecnico Claudio Ranieri, che hanno accolto l'Inter in campo con un lungo applauso formando un corridoio all'ingresso. «Ho detto ai ragazzi che festeggiare in questo modo come in Inghilterra sarebbe stato bello, e loro sono stati d'accordo», ha spiegato l'allenatore doriano nel post partita. Il pokerissimo ha fatto proseguire la festa, anche in campo, tra i cori «i campioni d'Italia siamo noi» e «chi non salta rossonero è».
«Futuro? Mi godo il presente», le parole di Conte dopo la gara. Un presente però che è fatto anche di incontri tra la società e i giocatori per possibili tagli agli ingaggi. «La prossima settimana ci saranno colloqui con i singoli giocatori per sensibilizzare gli stessi su un momento di difficoltà economica del calcio e dell'Inter a seguito della pandemia, ha spiegato l'ad Beppe Marotta. «I bonus scudetto saranno assolutamente liquidati» ha concluso.
Poi, tremila dovevano essere e, alla fine, tremila (o qualcosa in più) sono stati. Mascherine e distanziamento non sempre sono stati rispettati, ma la festa dell'Inter fuori da San Siro per accogliere la squadra dopo la vittoria dello scudetto è andata in scena senza troppi problemi. Davanti al Meazza, nell'area prevista nei giorni scorsi, sono arrivati infatti in circa 3.500, anche se in molti si sono sparsi lungo tutta la via che da Piazzale Lotto porta allo stadio, un lungo corteo per accogliere il pullman che portava Lukaku e compagni a San Siro.
Cori (diversi anche contro i napoletani), bandiere, molte mascherine e pure un discreto distanziamento. Misure che in parte sono saltate solo nel momento del passaggio del pullman interista, quando in molti hanno scavalcato le transenne per avvicinarsi. Le forze dell'ordine sono intervenute solo per evitare che tutta la folla continuasse a seguire il pullman fino dentro il parcheggio sotterraneo dello stadio.
Dopo il passaggio della squadra, i tifosi hanno lentamente lasciato la zona di San Siro, seppur per quasi un'ora la festa sia in parte proseguita con i caroselli per strada. Alla fine, sono stati circa 1.000 i tifosi identificati dalle forze dell'ordine, senza tuttavia particolari situazioni di rilievo per quanto riguarda l'ordine pubblico. Un primo test verso la «vera» festa scudetto, il 23 maggio per l'ultima di campionato.
Una sfida aperta dal 'pasillo de honor', ovverosia la passerella dei giocatori della Sampdoria e del tecnico Claudio Ranieri, che hanno accolto l'Inter in campo con un lungo applauso formando un corridoio all'ingresso. «Ho detto ai ragazzi che festeggiare in questo modo come in Inghilterra sarebbe stato bello, e loro sono stati d'accordo», ha spiegato l'allenatore doriano nel post partita. Il pokerissimo ha fatto proseguire la festa, anche in campo, tra i cori «i campioni d'Italia siamo noi» e «chi non salta rossonero è».
«Futuro? Mi godo il presente», le parole di Conte dopo la gara. Un presente però che è fatto anche di incontri tra la società e i giocatori per possibili tagli agli ingaggi. «La prossima settimana ci saranno colloqui con i singoli giocatori per sensibilizzare gli stessi su un momento di difficoltà economica del calcio e dell'Inter a seguito della pandemia, ha spiegato l'ad Beppe Marotta. «I bonus scudetto saranno assolutamente liquidati» ha concluso.
Poi, tremila dovevano essere e, alla fine, tremila (o qualcosa in più) sono stati. Mascherine e distanziamento non sempre sono stati rispettati, ma la festa dell'Inter fuori da San Siro per accogliere la squadra dopo la vittoria dello scudetto è andata in scena senza troppi problemi. Davanti al Meazza, nell'area prevista nei giorni scorsi, sono arrivati infatti in circa 3.500, anche se in molti si sono sparsi lungo tutta la via che da Piazzale Lotto porta allo stadio, un lungo corteo per accogliere il pullman che portava Lukaku e compagni a San Siro.
Cori (diversi anche contro i napoletani), bandiere, molte mascherine e pure un discreto distanziamento. Misure che in parte sono saltate solo nel momento del passaggio del pullman interista, quando in molti hanno scavalcato le transenne per avvicinarsi. Le forze dell'ordine sono intervenute solo per evitare che tutta la folla continuasse a seguire il pullman fino dentro il parcheggio sotterraneo dello stadio.
Dopo il passaggio della squadra, i tifosi hanno lentamente lasciato la zona di San Siro, seppur per quasi un'ora la festa sia in parte proseguita con i caroselli per strada. Alla fine, sono stati circa 1.000 i tifosi identificati dalle forze dell'ordine, senza tuttavia particolari situazioni di rilievo per quanto riguarda l'ordine pubblico. Un primo test verso la «vera» festa scudetto, il 23 maggio per l'ultima di campionato.