ciclismo
Alla Vuelta è subito Roglic ma Fabio Aru comincia bene
ROMA. Lo sloveno Primoz Roglic, oro olimpico a Tokyo 2020 nella cronometro individuale, ha vinto la prima tappa della Vuelta, anche questa una 'crono’, lungo un mosso circuito cittadino di 7,1...
15 agosto 2021
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ROMA. Lo sloveno Primoz Roglic, oro olimpico a Tokyo 2020 nella cronometro individuale, ha vinto la prima tappa della Vuelta, anche questa una 'crono’, lungo un mosso circuito cittadino di 7,1 chilometri. Roglic, vincitore della Vuelta negli ultimi due anni, ha preceduto di 6” lo spagnolo Alex Aranburu e di 8” l'altro sloveno Jan Tratnik. Oggi seconda tappa, tra Caleruega e Burgos lungo 166,7 km.
Fabio Aru, che corre la Vuelta con i gradi di capitano della Qhubeka-NextHash, si è difeso alla grande. Non è uno specialista della lotta contro le lancette, ma il Cavaliere dei Quattro Mori – con il numero di maglia 201 – ha chiuso in ottantunesima posizione con 37” di ritardo dal vincitore, tenendo comunque testa a molti dei grandi favoriti. E’ arrivato ad appena 17” da Adam Yates, e tra gli altri ha superato Landa.
Al termine lo scalatore di Villacidro aveva il sorriso dipinto sul volto, un sorriso col quale affronterà tutte le tre settimane della sua ultima corsa da professionista: «Avevo perso il feeling e la fiducia negli ultimi tre anni, ora sono di nuovo qui e sono felice. Non conosco ancora il mio tempo – ha esordito Aru –, ma per me essere qua non è come un lavoro, è uno sport. Sono qui per divertirmi e perché correre è un piacere». E a proposito del suo annunciato ritiro dalle corse, ha aggiunto: «Ho ricevuto tanti messaggi di stima anche in gruppo, e mi ha fatto piacere».
Fabio Aru, che corre la Vuelta con i gradi di capitano della Qhubeka-NextHash, si è difeso alla grande. Non è uno specialista della lotta contro le lancette, ma il Cavaliere dei Quattro Mori – con il numero di maglia 201 – ha chiuso in ottantunesima posizione con 37” di ritardo dal vincitore, tenendo comunque testa a molti dei grandi favoriti. E’ arrivato ad appena 17” da Adam Yates, e tra gli altri ha superato Landa.
Al termine lo scalatore di Villacidro aveva il sorriso dipinto sul volto, un sorriso col quale affronterà tutte le tre settimane della sua ultima corsa da professionista: «Avevo perso il feeling e la fiducia negli ultimi tre anni, ora sono di nuovo qui e sono felice. Non conosco ancora il mio tempo – ha esordito Aru –, ma per me essere qua non è come un lavoro, è uno sport. Sono qui per divertirmi e perché correre è un piacere». E a proposito del suo annunciato ritiro dalle corse, ha aggiunto: «Ho ricevuto tanti messaggi di stima anche in gruppo, e mi ha fatto piacere».